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Sant'Angelo Le Fratte (PZ)

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Foto Sant'Angelo Le Fratte (PZ)
BENVENUTO A SANT'ANGELO LE FRATTE, IL BORGO DELLE CANTINE E DEI MURALES!

Sant'Angelo Le Fratte è un borgo lucano di circa 1.400 abitanti, che si estende alle pendici imponente frattura rocciosa della montagna Carpineto, in posizione dominante sulla incantevole Valle del Melandro, al confine con la campana provincia di Salerno ...

Sant'Angelo le Fratte è un borgo pittoresco che propone tre itinerari molto suggestivi: quello delle cantine, quello dei murales e quello delle sculture. La definizione di "borgo delle cantine" gli deriva dalle sue oltre 100 cantine ricavate direttamente nella roccia della montagna Carpineto. La loro posizione sulla sommità del paese, in zona "La Cupa", offre uno spettacolare panorama sul borgo e sulla incantevole Valle del Melandro. Al loro interno vengono conservati, secondo una antica pratica contadina tramandata nei secoli, vino, formaggio e salumi di alta qualità. Lungo il percorso delle cantine si celebra nel mese di agosto l'attesissima manifestazione enogastronomica "Le Cantine Aperte di Sant'Angelo Le Fratte", che richiama ogni anno migliaia di visitatori. Durante i 4 giorni di festa, la degustazione di prodotti tipici è accompagnata da mostre, artigianato, musica e folklore, in un tracciato particolarmente fascinoso, illuminato da torce nelle botti. 

L'altro spettacolare itinerario si inerpica verso l'alto, tra abitazioni, vicoli e stradine ricoperte da coloratissimi e maestosi murales. Il patrimonio pittorico del borgo vanta ben 150 dipinti realizzati da artisti italiani ed internazionali, le cui opere evocano gli antichi usi e costumi di questa piccola comunità. Dal pastore che bada alle pecore, al contadino che lavora nei campi, al vignaiolo, le immagini raccontano i ritmi lenti di una volta in totale armonia con la natura, e fotografano un'identità preziosa dai valori autentici e genuini. I primi murales sono quelli che si trovano in prossimità della Chiesa Madre. Pian piano si svilupparono in tutte le altre zone del borgo, alcune delle quali aventi un tema specifico, come quelli nella zona delle cantine incentrati su "La cultura contadina" e "Il vino attraverso la mitologia classica". Nei pressi della piazzetta di Bacco e Arianna, si possono ammirare murales dedicati a "Il rapporto dell'uomo con la roccia e l'acqua". Sparsi qua e là vi sono dipinti religiosi, che rientrano nel percorso tematico "Il culto". I murales intorno all'anfiteatro sono dedicati al "Teatro". Tra i più spettacolari spicca quello di Rue dei Fiori, che in omaggio al nome della via raffigura il trionfo della primavera. 

Nei tratti più caratteristici del borgo, vi imbatterete in affascinanti sculture a grandezza d'uomo, realizzate in marmo e in bronzo. La vita agreste di un tempo, viene rappresentata attraverso pastori che portano al pascolo le pecore, contadini che riposano al rientro dai campi, e tante altre figure tipiche della civiltà contadina, per la cui realizzazione gli autori si sono ispirati a vecchie fotografie reali.

Il borgo di Sant'Angelo Le Fratte è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Sant'Angelo Le Fratte è stato uno dei primi paesi dell'Italia Meridionale ad avere una tipografia. A realizzarla fu il vescovo madrileno Juan Caramuel Lobkowitz, vissuto nel borgo nel 1600, che elaborò anche la prima tabella di numerazione binaria (il linguaggio base dei moderni elaboratori). A lui è stato dedicato quello che forse è il murale più suggestivo, situato nel vicolo che nasce dall'arco del Municipio. 

  • Nonostante il borgo sia rimasto gravemente danneggiato dal terremoto dell'Irpinia del 1980, ha saputo ritornare al suo antico splendore, grazie in particolar modo alle attività tradizionali quali artigianato, cultura contadina e pastorizia, qui ancora oggi fortemente radicate. Tra queste è particolarmente dominante la lavorazione del rame.

  • Presso la Grotta del vecchio Convento basiliano vi è in esposizione permanente da 1971 un singolare Presepe in Poliestere.

  • Sant'Angelo Le Fratte, insieme a Satriano di Lucania e a Savoia di Lucania, fa parte di quella che viene definita "La Valle più dipinta d'Italia", la Valle del Melandro, che conta nel complesso oltre 400 murales.

  • La Chiesa dell’Annunziata custodisce il gruppo statuario della Pietà, un'opera di grande drammaticità che si ispira alle sculture tipiche dell'arte fiamminga.

  • Il romanzo d'amore "La strada bagnata" (2016), scritto da Marianna Montenegro, è interamente ambientato a Sant'Angelo Le Fratte. La scrittrice ha dichiarato "Ero alla ricerca di un paese in cui ambientare la storia che mi frullava per la testa, mi sono imbattuta in alcune foto sul Web e subito sono stata colpita dalle immagini di alcuni murales". 



Cenni Storici
Originariamente il borgo si chiamava "Castrum Sancti Angeli de Fratis" e si sviluppava attorno ad un Convento basiliano.

L'etimologia dell'attuale toponimo del borgo deriverebbe in parte dalla forte devozione a San Michele Arcangelo, Santo Patrono, e in parte presumibilmente dalla frattura della montagna Carpineto, da cui "Le Fratte" (participio passato del verbo latino "frango" che signica "spaccare"). 

I primi insediamenti umani sembrerebbero risalire all'Età del Ferro, con popolazioni di origine greca e romana, come attestano alcuni rinvenimenti quali una fornace romana.

La prima fonte documentale nel quale viene citato è il cosiddetto Catalogus Baronum, della metà del XII secolo.

Dal 1430 al 1818, il borgo è stato sede provvisoria della Diocesi di Satriano, dopo la distruzione della città, evento che determinò una forte crescita demografica, economica e culturale.

In epoca angioina, fu feudo dei De Jamvilla, poi ceduto da Ferdinando I d'Aragona, insieme ad altri feudi, a Luigi Gesualdo nella seconda metà del XV secolo. Gli ultimi feudatari furono i De Gennaro.

Il borgo fu gravemente colpito dal disastroso terremoto dell'Irpinia del 23 novembre 1980.

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Pagina gestita dal Comune di Sant'Angelo Le Fratte.

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