La
Chiesa di San Matteo Apostolo, edificata nella sua versione attuale tra il 1754 e il 1783, nell’area dove sorgeva l’Oratorio omonimo - forse del IV secolo -, rappresenta
uno degli esempi più importanti del tardo barocco ligure.
Stando ad alcune testimonianze, la struttura esisteva già nel
Seicento e presentava uno stile dorico, con un’unica aula suddivisa in tre navate, con colonne in pietra nera e l’altare maggiore situato dove oggi potrete trovare l’
altare delle Anime del Purgatorio.
Nel corso del
Settecento, la Chiesa fu interessata da
due rifacimenti: tra il 1715 e il 1723, la vecchia struttura fu ampliata in lunghezza e fu aggiunto un corpo di forma ottagonale sovrastato da una
grande cupola; prima del 1729, l’
altare maggiore fu riposizionato a ponente, dove oggi potrete trovare l'
altare del Rosario.
Dopo circa tre decenni, fu avviato
un nuovo e più importante lavoro di restauro e ampliamento della Chiesa, grazie allo spazio ricavato dallo sbancamento della collina del Poggio, a nord del preesistente edificio. I lavori, sotto la direzione dell’
architetto di Lugano, Gio Domenico Bagut, portarono all’attuale struttura a croce greca e furono realizzati principalmente grazie alle
offerte dei fedeli devoti, in particolare
pescatori e marinai, come testimonia la presenza sui due campanili laterali, adornati da cupole in maiolica colorata e volutamente di altezze diverse, di
croci appositamente rivolte verso il mare, orientate secondo la direzione dei principali venti che spirano sulla costa: libeccio e maestrale.
I lavori – durante i quali furono aggiunti un ampio presbiterio, un vasto atrio, il coro e la sacrestia – procedettero, però, molto a rilento, con i
campanili che furono completati solo alla fine del secolo. Nel
1846, lo stuccatore Andrea Adami da Corona realizzò le
statue in stucco presenti sulla facciata e ai lati del portale, su cui è stato posto lo stemma di Laigueglia con l’aquila da cui prende il nome la città. La Chiesa fu nuovamente restaurata dopo il
terremoto del 1887.
Oggi,
all’interno della Chiesa potrete ammirare, oltre alla pregiata
statua di San Matteo in argento sbalzato e cesellato
risalente agli inizi del Settecento,
l’altare maggiore in marmi variopinti, con il
Crocifisso in legno policromo
realizzato dallo scultore ligure Antonio Maragliano e stucchi e bassorilievi sulla parete sinistra che raffigurano la
Pentecoste.
Lateralmente al presbiterio, troverete
ben dieci altari in marmo, acquistati all’asta agli inizi dell’Ottocento dopo la chiusura di diverse chiese genovesi sconsacrate, risalenti perlopiù al Seicento e dedicati
alla Nostra Signora del Sacro Cuore;
a San Giovanni Battista, con il dipinto che raffigura il "Battesimo di Gesù", realizzato da Giovanni Battista Merano;
alle Anime del Purgatorio, con la tela che ritrae "la Vergine e Sant'Anna che intercedono per le anime", dipinta da Giuseppe Paganelli;
al Crocifisso, col dipinto raffigurante "Gesù Crocifisso tra San Mauro e Santa Maria Maddalena" di Giovanni Battista Carlone;
a San Giuseppe, con l’opera che ritrae la "Morte di San Giuseppe" di un anonimo autore ligure;
a San Giacinto;
all’Assunta, con la preziosa opera del pittore Bernardo Strozzi risalente al Seicento;
alla Madonna del Rosario, in precedenza presbiterio della vecchia struttura, con la statua in marmo della Vergine realizzata da un ignoto scultore genovese e ai lati il dipinto della "Samaritana al Pozzo" di Benedetto Musso e la raffigurazione di "Cristo e l'adultera" di Giuseppe Musso;
alla Pentecoste, in marmi policromi, con la tela di Castellino Castello che ritrae la discesa dello Spirito Santo sotto forma di lingue di fuoco su Maria e gli apostoli riuniti nel Cenacolo;
a Sant’Erasmo, con la rappresentazione del Santo.
Curiosità
- Nel 1798, in attuazione delle leggi francesi dell’epoca, tutte le ricchezze artistiche e gli oggetti preziosi presenti nella Chiesa vennero confiscati.