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Fontana 'La Pastorella' a Gorga

Santuari, Chiese e Monumenti
Preferito
Fontana 'La Pastorella'
Indirizzo
GORGA
Piazza Vittorio Emanuele II
IndicazioniIndicazioni
Descrizione
La Fontana "La Pastorella" risale al 1891 ed è l'icona di Gorga.

Situata nella piazza principale del borgo, questa opera d'arte è stata realizzata da uno dei più noti scultori della seconda metà dell'Ottocento, Ernesto Biondi, commissionatagli dal Comune per celebrare un evento importante che migliorò le condizioni di salute della popolazione gorgana: l'arrivo dell'acqua potabile nel centro urbano.

La rupe è sormontata da un gruppo scultoreo in bronzo, raffigurante una pastorella con abiti tipici ciociari che conduce alla fonte due caprette. Una targa in latino e una testa di leone in ghisa, ricordano papa Leone XIII - nato nella vicina Carpineto Romano - e il suo gesto in occasione dell'inaugurazione del nuovo acquedotto; sia il papa che la Comunità, infatti, contribuirono alla costruzione, donando rispettivamente 22.000 Lire e 20.000 Lire.   

L'opera è stata restaurata una prima volta nel 1989 dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Lazio, in occasione del centenario della costruzione dell'acquedotto, ed una seconda volta tra il 1999 e il 2002 dalla Provincia di Roma. L'edera che ricopre la sommità della parete rocciosa è frutto dell'ultimo restauro e probabilmente non faceva parte del progetto. 

Curiosità

  • Nel ritrarre la pastorella, il Biondi si è ispirato ad una fanciulla di Gorga, Clarice Amici.

  • La fontana è stata una delle prime opere pubbliche di Ernesto Biondi, che successivamente ne realizzò altre due nel Lazio: la fontana di Montelanico e la fontana di Cisterna. La sua opera maggiore è "I Saturnali", esposta a Roma presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea, con la quale vinse il Grand Prix all'Esposizione mondiale di Parigi del 1900.

  • Per la realizzazione dell'opera, il Comune dovette espropriare alcuni terreni privati, tra i quali un orto del principe Filippo Andrea Doria-Pamphilj.

  • Durante la seconda guerra mondiale, con l'entrata in guerra dell'Italia, col Regio decreto n. 1315 del 25 agosto 1940 si ordinò di rimuovere le opere in bronzo prive di valore storico o artistico per raccoglierne i materiali e potenziare l'industria bellica. Tra queste, anche la fontana di Gorga, che però l'amministrazione comunale riuscì ad evitare battendosi e dimostrando l'importanza di questo "gioiello di arte" per la popolazione.

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