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Oasi Bosco del Vignolo a Garlasco

Boschi, Parchi e Giardini
Preferito
Oasi Bosco del Vignolo
Indirizzo
FRAZ. MADONNA DELLE BOZZOLE - GARLASCO (PV)
Via Cà Bassa
IndicazioniIndicazioni
Descrizione
Il Bosco del Vignolo è un’oasi naturale protetta, situata nella frazione di Bozzola di Garlasco.

L'Oasi si trova in un'area della Pianura Padana, nei pressi del fiume Ticino, contraddistinta da un’ampia biodiversità resa possibile dalla presenza di diverse sorgenti. 

Nacque negli anni Settanta, quando il Comune di Garlasco decise di acquistare un primo nucleo di terreni con l'intento di preservare il caratteristico habitat umido di risorgiva, tipico di questa zona della Pianura Padana. Nel 1998, fu stipulata una convenzione tra il Comune, il Parco lombardo della Valle del Ticino e la Lipu, la quale si occupa oggi della conservazione e della manutenzione ordinaria di 24 ettari di ecosistema e di organizzare eventi didattici, educativi e di sensibilizzazione ambientale. 

Nel Settecento e fino al secolo scorso, l’area era caratterizzata dalla presenza di estesi boschi e vigneti – da cui il nome Valle del Vignolo – e da prati attraversati da un gran numero di fossati che consentivano di tenere il terreno irrigato anche nei mesi invernali, dando origine alle tipiche marcite della Pianura Padana.  

A partire dagli anni Cinquanta, gran parte delle aree coltivate furono abbandonate, forse a causa degli elevati costi di manutenzione dei canali irrigui, permettendo alla vegetazione di riprendere possesso della zona, grazie alla natura paludosa dei terreni e alla varietà di piante palustri e boschive ancora presenti, principalmente ontani neri e felci. 

Negli anni Sessanta, il territorio fu trasformato dal Comune in una discarica di rifiuti solidi urbani, mentre un'associazione privata vi realizzò un campo da motocross. Solo dal 1974, in seguito all’istituzione del Parco Lombardo della Valle del Ticino, iniziarono ad essere adottate nuove misure di salvaguardia dell’ambiente che, però, inizialmente interessarono solo la fascia fluviale. Successivamente l'Amministrazione comunale di Garlasco iniziò ad acquisire i terreni di maggior interesse naturalistico e ordinò la chiusura sia della discarica che della pista da motocross. 

Nel 1995, l'area di 260 ettari è stata inserita fra i luoghi naturalistici di interesse comunitario e nei siti di protezione speciale “Boschi del Ticino” e nel 2003 la Regione Lombardia ne ha affidato la gestione al Parco della Valle del Ticino.

Dal 2000, 146 ettari dei Boschi del Vignolo sono riconosciuti anche come Important Bird Area

L'Oasi presenta oggi un’importante diversità ambientale, con una meravigliosa e varia avifauna che include sia specie caratteristiche degli habitat boschivi che quelle tipiche degli ecosistemi palustri. Potrete quindi osservare varie specie di uccelli – come cince, scriccioli, rigogoli, ghiandaie, cuculi, ma anche aironi, anatre, gallinelle e martin pescatori –, diversi anfibi – come la rana rossa, la raganella, il rospo smeraldino e quello comune e i due tritoni di pianura – e varie specie di libellule e farfalle, come la farfalla diurna Lycaena dispar, detta anche licena delle paludi, a rischio estinzione. 

Nella stagione primaverile, dove la vegetazione è più fitta, potrete udire un coro incessante di canti e richiami, insieme al tambureggiare del picchio rosso, ai versi del picchio verde e ai segnali d'allarme del lodolaio. Nei mesi invernali, invece, potrete facilmente avvistare in volo poiane e albanelle reali e scorgere tra i rami regoli, lucherini e fringuelli.  

Nella zona boschiva, potrete osservare anche specie interessanti di mammiferi come la martora, la puzzola, lo scoiattolo rosso europeo, il tasso, il capriolo e il cinghiale. 

All’interno dell'Oasi troverete poi un centro visite e un sentiero dotato di pannelli didattici sia per grandi che per piccini.  

Curiosità

  • Grazie a due progetti di reintroduzione sponsorizzati dal Parco del Ticino e dall'Università degli Studi di Pavia, presto l’oasi sarà popolata anche dalle specie in via d’estinzione del pelobate fosco, un piccolo rospo della pianura padana, e del gambero di fiume. 

  • Tra gli estesi vigneti che ricoprivano l’area vi era un vitigno che produceva un vino chiamato Tintűrènn, che, essendo particolarmente pigmentato, veniva utilizzato per colorare vini rossi poco intensi, come attesta lo storico pavese Bernardo Sacco.

Borghi vicini a Garlasco (PV)
Dorno (PV)
5 Km
In primo piano
Festa patronale della Beata Vergine Assunta  
Feste
SET
09
location_on GARLASCO (PV)