Situato sulla rampa d'accesso al castello medievale, il
Palazzo del Comune Vecchio è una delle costruzioni più antiche di Bibbona. Per molti secoli rappresentò la
sede dell'autorità giuridica, diventando anche
sede dell'ufficio notarile, fino a quando non rivestì la funzione di
sede comunale, ricoperto fino al 1990.
Delle sue origini si sa ben poco, se non che
potrebbe risalire al Medioevo, nonostante vi siano non pochi dubbi, e che fu per molto tempo abitato anche dagli Etruschi. Se da un lato delle sue origini si conosce ben poco, al contrario i restauri che hanno visto la modifica di questo edificio sono fittamente documentati a partire dal XVII secolo fino al Novecento.
L'edificio fu
costruito su un cuneo tufaceo non molto alto ma ripido e il primo restauro risale al Seicento, commissionato da Cosimo II, così come ricorda una
lapide celebrativa affissa nel 1615; mentre il balcone centrale situato sulla facciata dell'edificio - che sovrasta il portone d'ingresso con un arco a tutto sesto - risale al XX secolo.
Sulla facciata del Palazzo troviamo una
lastra rettangolare recante lo stemma dei Medici: uno scudo a testa di cavallo con dei gigli al centro e attorno alla banda.
All'interno del Palazzo vi si trovano gli
stemmi di diversi capitani del borgo.
Curiosità
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La lastra rettangolare reca un'incisione a lettere capitali che fungeva da aiuto per la comparazione tra le antiche forme di misurazione e il sistema decimale, introdotto nel 1785.
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Il palazzo fu per molto tempo fiancheggiato dalla Porta del Sole, l'unico varco che permetteva di accedere alla parte del borgo protetta dalla cinta muraria. La Porta, situata all'angolo sinistro del palazzo, fu demolita nel 1785; uno dei tanti rifacimenti che subì il Palazzo.