Il
Santuario della Madonna della Bozzola, oggi meta di pellegrinaggi provenienti da tutte le parti, sorge
nell’omonima frazione di Garlasco e risale originariamente al Quattrocento.
La forma attuale è frutto di
quattro campagne successive. Inizialmente, tra il 1462 e il 1483, fu costruita una piccola chiesa. Successivamente, a partire dal Seicento, visto l’elevato numero di fedeli che vi si recavano in pellegrinaggio, si resero necessari lavori di ampliamento: nel 1662 fu innalzato il campanile, che con i suoi 43 metri è
il più alto del paese, e nel 1720 fu realizzata la cupola di forma ottagonale. Nuove migliorie furono apportate nel corso dell’Ottocento e portarono al prolungamento della navata centrale e alla realizzazione dei bracci destro e sinistro, formando l’attuale impianto a croce greca.
All’esterno, il Santuario presenta una
facciata che è il risultato di due costruzioni differenti: la prima fu realizzata nel 1890, poi demolita perché ritenuta poco soddisfacente, e sostituita nel 1897 dall’attuale prospetto disegnato dall’ingegnere Nava di Milano. Oggi, nella facciata divisa su due piani, potrete osservare le
statue in cotto del Provini di Milano e del Repellini di Cremona e, poste su due basamenti di granito, le
due statue in cemento della ditta Rossi Speluzzi di Milano, raffiguranti la Fede e la Speranza. Vi è anche un ampio
loggiato quadripartito che sporge sulla piazza antistante ed è sorretto da colonne rivestite da lastre di granito e sormontate da capitelli dorici.
All'interno della Chiesa, cui si accede tramite il portone principale detto “Porta dei Santi” e le porte laterali dette “Porta del Dolore” e “Porta della Gloria”, potrete ammirare l’ottocentesca
cupola ottagonale con lanterna impreziosita da magnifici affreschi, sull'altare maggiore una bellissima
icona del 1456 che richiama l’apparizione miracolosa, le
statue in legno raffiguranti volti piangenti che probabilmente risalgono al XVIII secolo e la più recente
cappella dell’Adorazione, realizzata dallo scultore Toffetti, che l'ha terminata nel 2009. Inoltre, attraverso la scala a chiocciola che conduce all’
organo più grande della diocesi di Vigevano (2066 canne), si può accedere alla terrazza superiore.
Nel seminterrato, sotto la sacrestia, si trovano un salone per i pellegrini e per la catechesi, una sala per le prove di canto ed il
nuovo teatro del Santuario, dove hanno luogo spettacoli, feste, pesche di beneficenza e molto altro.
Nel
1927, il Santuario ricevette il titolo di
basilica minore.
Curiosità
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Secondo la tradizione, il Santuario venne costruito nel 1465 in seguito ad un evento miracoloso. Una bambina garlaschese di nome Maria, sordomuta, mentre badava agli animali che pascolavano, fu sorpresa da una tempesta e trovò riparo sotto una piccola cappella che custodiva un affresco della Beata Vergine Maria, realizzato da Agostino da Pavia come ex voto alla Madonna per averlo salvato mentre stava per annegare nel Ticino. Ad un tratto, alla bambina apparve la Madonna che le affidò il compito di dire agli abitanti del borgo di costruire un santuario a Lei dedicato, a protezione di tutta la Lomellina. Così, ritornata a Garlasco, Maria – da allora chiamata Maria Benedetta – non più sordomuta, raccontò dell'apparizione ai garlaschesi, che udendola parlare, non stentarono a crederle e si prodigarono per l’edificazione del santuario,
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Il luogo dell’apparizione era circondato da numerosi cespugli di biancospino, che nel dialetto locale sono detti buslà, da cui deriva il nome italianizzato di Bozzola.
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Nel 2012 è stato inaugurato il nuovo bar del Santuario, posto sulla destra del complesso ecclesiastico.