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Basicò (ME)

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Foto Basicò (ME)
BENVENUTO A BASICÒ, IL BORGO DELLA PROVOLA!

Basicò è un piccolo borgo della Sicilia di soli 580 abitanti, situato a 550 metri s.l.m. sui Monti Nebrodi. Gode di una splendida vista sul golfo di Milazzo e sull'incantevole arcipelago eoliano e le sue terre sono disegnate dalle coltivazioni degli ulivi, delle viti e dei cereali ... .

Straordinarie le attestazioni storiche di questo antico borgo. La più remota presenza dell'uomo risale alla Preistoria e a testimoniarla sono i reperti archeologici rinvenuti sul sito del Monte Pito e Quattrofinaite risalenti al neolitico, tra i quali numerose tombe, strumenti litici e resti ceramici. Per respirare un po' di Medioevo basta andare invece in contrada Galice, dove si può ammirare il borgo contadino di San Giovanni, appartenuto ai De Maria, che ben rappresenta la tipica residenza di campagna del signore siciliano del tempo, con il casolare e l'annessa cappella. Passeggiando poi per i vicoli, le piazzette e i quartieri dai nomi francesi si fa un salto all'epoca della Sicilia angioina. Ma la più affascinante testimonianza storica del borgo sono senza dubbio le duecentesche cripte basiliane, situate dove oggi sorge il comune e dove prima sorgeva una chiesa del 1262, abbattuta nel 1986 per motivi di sicurezza. Fu proprio durante i lavori di scavo che furono rinvenute le antiche cripte della Chiesa, oggi visibili grazie ad un’ampia vetrata; all'interno si possono scrutare le piccole nicchie con gocciolatoio che serviva per l'eliminazione progressiva dei liquidi dei corpi, a voler rappresentare una sorta di lenta purificazione dell’anima.

Dal fascino della storia alla magia della natura. Basicò è dotato di percorsi e sentieri naturalistici tracciati, e fra questi il Sentiero Rocche di Basicò, immerso tra querceti e lunghe distese di erica arborea, le cui fronde venivano utilizzate un tempo per i tetti delle abitazioni povere. Durante il percorso si potrà osservare il suggestivo fenomeno geologico localmente chiamato "parto della roccia" o "uova di pietra", che consiste in piccole sfere di pietra che affiorano dalle frastagliate pareti rocciose. Un itinerario dagli scorci mozzafiato, dove all'orizzonte si riesce a scrutare finanche il profilo delle Isole Eolie.

Per gli amanti della buona tavola, il borgo vanta la produzione di un'ottima provola, la provola dei Nebrodi, tutelata dal Presidio Slow Food per le sue tecniche di lavorazione antichissime e ancora oggi identiche a quelle già impiegate nel 1400. Al pregiato formaggio è dedicato uno tra i più antichi eventi gastronomici locali: la Sagra della Provola Basicotana. La prima edizione della Sagra avvenne nel 1972 presso il Palazzo Baronale de Maria e da allora il borgo ha saputo tenere viva questa bella tradizione. Durante la manifestazione viene creato un percorso chiamato "le vie del gusto" che consente la degustazione delle tre stagionature di provola: fresca, semistagionata, sfoglia. Decisamente particolare è la provola con all'interno un intero limone verdello precentemente scottato nel siero, che stagionando acquista gli aromi dell’agrume. L'evento, che vede anche la sfilata e l’esibizione di carretti siciliani, gruppi folk ed intrattenimenti musicali fino a tarda notte, è diventato nel tempo un’attrazione turistica acclamata in tutta la Sicilia.

Il borgo di Basicò è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Con l’Unità d'Italia, il Comune di Casalnuovo, per non confondersi con altri omonimi già esistenti nel nord Italia, fu autorizzato con regio decreto ad assumere il nome di Basicò

  • Il borgo accontenta anche gli spiriti sportivi più attivi, con varie aree dedicate al divertimento aperte ad esperti ma anche a principianti, come "Crossodromo Basicross" - una bellissima pista per motocross - e "Demakart", una pista per appassionati di go-kart.

  • A Basicò si possono organizzare anche escursioni a cavallo grazie a "Maneggio Liberamente", per principianti e non.

  • La provola dei Nebrodi rientra nell'elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT) stilato dal Ministero delle politiche agricole e forestali e si produce in tutti i comuni del comprensorio del Parco naturale dei Nebrodi, ma in dimensioni differenti: si va da 1 kg nei Nebrodi Nord Occidentali (area di Mistretta, Castel di Lucio, Caronia), a 1 kg e mezzo/2 kg nei Nebrodi Centrali (area di Floresta, Ucrìa, Castell’Umberto) fino ad arrivare ai 5 kg nei Nebrodi Orientali (Basicò, Montalbano Elicona).

  • Un altro prodotto tipico del borgo, oltre alla provola, è la deliziosa ricotta infornata

  • Fontane antiche, utilizzate un tempo per abbeverare il bestiame, sono sparse in tutto il borgo e ciascuna di queste ha sorgenti proprie: "Taraveddu", "Carruggiotto ", "Tri carruggi". Fuori dal centro abitato, disseminate nel territorio, vi sono invece le Fonti: "Padella", "Carruggeddu", "Mustaffi", "Biddicu", "Caleria" e "Toscano".

  • Del trecentesco Monastero di Santa Chiara, detto la Badiazza, che diede origine all'abitato, sono rimaste oggi alcune rovine. 

Citazioni famose

  • "Basicò, nome che per lo trascorrimento degli anni si è abbreviato o corrotto dal volgo, dalla parola greca Basilicon che tanto suona, quanto tempio o Cappella Reale dei Re di Sicilia." Cit. Placido Samperi in Iconologia della gloriosa vergine madre di Dio Maria protettrice di Messina, 1644.

  • "Dopo i primi 12 km, sulla sinistra, in alto, si intravede il paese di Basicò con i suoi tetti a coppi di argilla rossa e le antiche case di pietra grigia. Ad esso, da lì, si giunge in pochi minuti, proseguendo per circa un chilometro la nuova strada che, improvvisamente, valicando un dosso, diventa di grande spazialità e luminosità verso la vallata...". Cit. Carlo Marullo di Condojanni in Casalnuovo-Basicò: Testimonianze e memorie dalla Presistoria ad oggi, 2007.



Cenni Storici
Due sono le ipotesi che si contendono il favore degli storici, circa l’origine di Basicò. La prima fa risalire la formazione del borgo, con un lento processo di sviluppo tipico degli agglomerati rustici, dai preesistenti casali sparsi sul territorio. La seconda accredita l’origine dell’abitato alla presenza di una comunitaà basiliana e ad un monastero, già intorno al 1150.
La prima teoria è quella che convince di più. Soprattutto perchè consente di riallacciarsi all’esperienza della fiorente città di Abacena, legata nelle sue vicende a nomi come quello del mitico re Ducezio e ancora dei tiranni siracusani Dionigi e Gerone II.
Le evidenze archeologiche rinvenute hanno confermato che sono troppo evidenti le analogie fra gli attuali territori di Novara di Sicilia, Tripi, Furnari, Montalbano Elicona e Basicò, perchè ciò non dimostri una matrice comune. Ossia l’eguale derivazione dalla civiltà abacenina.
Abacena non è un’unica città strettamente circoscritta, ma piuttosto un territorio con un sistema organico di piccoli agglomerati urbani ravvicinati, sul modello delle più antiche e celebri città greche organizzate in “ demi “, o di quelle latine.

BASICO' nella preistoria

Antiche sono le origini di Basicò, come antico è il suo toponimo che, molto probabilmente deriva dell’etimo greco "Basilikon", che vuol dire “Tempio o Cappella regale”. Successivamente, con la presenza di Federico d’Aragona, il paese prese il nome di “Casal Novum” (Casalnuovo). Oggi, il borgo è comunemente chiamato Basicò.

Già tra la metà e la fine degli anni settanta, si sono susseguiti sul territorio diversi ritrovamenti di contrappesi di telaio in argilla, alcuni dei quali sommariamente decorati a incisione. Ne diedero conto fra gli altri anche Luigi Barnabò Brea e Madeleine Cavalier, infaticabili ricercatori delle più remote testimonianza archeologiche della “ Sicilia prima dei Greci “.
Ciò di cui gli studiosi si accorsero subito era che si trattava delle tracce più superficiali di alcune stazioni molto antiche, risalenti al medio e tardo neolitico, ossia al periodo compreso tra la fine del IV e la metà del III millennio. I reperti di Monte Pito e Quattrofinaite, in gran parte industria litica e resti ceramici, testimoniano il contatto con le coeve culture oliane, mentre il fatto che si sia trovato molto materiale di risulta e pochi utensili ha fatto pensare ad una frequentazione solo stagionale.
La presenza di scopritori occasionali e tombaroli senza scrupoli, hanno invece distrutto per sempre vari resti di tombe a incinerazione, rinvenute a Quattrofinaite e Badiazza, sempre nel territorio basicotano, mentre in contrada Fontana Fondaco esistono tracce murarie di un insediamento di eta’ romano-bizantina.

La svolta giunge quando dalle alture dei Nebrodi i suoi abitanti poterono assistere ai primi sbarchi normanni, approdati sulla costa tra Capo Tindari e Capèo Milazzo nella seconda metà del Mille. Le traccie lasciate nel comprensorio dal predominio degli Altavilla non si contano, e ciò giustifica il fatto che il Demone sia stato giustamente definito come il più normanno dei tre Valli siciliani.
L’interno e la fascia litoranea vengono collegati da una costellazione di torri e fortezze che presidiano le alture, mentre qua e là spuntano nuovi monasteri, poli produttivi di spicco nella scarsa economia medievale, controllati dalle nuove famiglie emergenti.
In questo scenario sorge a Basicò per volere reale, il convento delle Clarisse, Santa Maria di Basicò, retto da nobilissime dame fra le quali anche alcune parenti di Federico II.
La sconfitta degli Svevi, l’avvento degli Angioini e la lotta con gli Aragonesi segnano il tramonto del casale Basicò e del suo convento, che ne subisce il saccheggio. Le suore scampate all’attacco si riparano dapprima Rometta Superiore e poi a Messina, nella zona, che oggi possiamo identificare come Piazza Basicò a monte della Salita S. Agostino, dove insiste la Fontana Falconieri.
Ribattezzato Casalnuovo, entra in una lunghissima stagione feudale che vedrà l'avvicendarsi delle famiglie dei Lancia (1350-1352), dei Marullo (1539-1541), ancora dei Lancia con i Saccano (1554-1647), dei Naselli ( 1648-1773), e dei De Maria (dal 1766 con investitura ufficiale nel giugno 1767), ultimi baroni che persero i diritti feudali nel 1812 con l’abolizione delle baronie in Sicilia.

Nel 1860 il vetusto feudo diventa Comune d’Italia con il nome di Basicò.

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Portale turistico di Basicò, gestito dalla Pro Loco. Si ringraziano Agata Sorbello, Barbara Turibio e Elisa Calderone per parte del materiale fotografico.

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