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Bisacquino (PA)

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Foto Bisacquino (PA)
BENVENUTO A BISACQUINO, IL BORGO NATALE DEL FAMOSO REGISTA AMERICANO FRANK CAPRA!

Bisacquino è un piccolo borgo siciliano di circa 4 000 abitanti, situato a 700 metri sul livello del mare, nella Sicilia occidentale alle falde del Monte Triona ... . Circondata di boschi, gode di un'aria salubre e il paesaggio circostante è tra i più belli e svariati, con monti, colline, poggi, piani, valli e valloncelli che s'innalzano, scendono, si spiegano e digradano bellamente quasi col fine prefisso di rompere ogni monotonia.

Santuario della Madonna del Balzo. Arrivati a Bisacquino il primo vero e proprio monumento che un bisacquinese propone di visitare è il Santuario della Madonna del Balzo, simbolo del paese e caratteristico per la sua storia che lega ogni cittadino al culto di questa immagine. Occorre precisare che, nonostante esso sia considerato il luogo simbolo di questo borgo, da qualche anno non è più accessibile a causa di determinate calamità naturali quali incendi e alluvioni che non lo hanno reso più sicuro; questo però non ci vieta di raccontarvi la sua storia. Il Santuario è posto sulla più alta cima - comunemente chiamata balzo - del monte Triona, a 960 metri d'altezza. Ha tutte le caratteristiche per essere considerato una montagna sacra e si pone come un cordone ombelicale che unisce la montagna (madre protettrice/Montagna della Madonna) al paese sottostante. La gente vi si reca principalmente per il rituale del viaggio a piedi scalzi per chiedere grazia alla Vergine, sebbene a spingere i fedeli e non, a recarsi in questo luogo sia anche l'affascinante leggenda sul mistero dell'Immagine Sacra. Il profondo legame devozionale del popolo bisacquinese verso Maria SS. Del Balzo, patrona di Bisacquino, sin dal ritrovamento della Sacra Immagine, è rivelato anche dalle varie manifestazioni artistiche collegate all’antico culto, tra cui si inseriscono le tante cappelle a Lei dedicate e site tra le varie vie del paese. L’immagine della Vergine, caratterizzata dalla ferita sulla fronte, sua peculiarità iconografica, sostiene il Bambino con il braccio destro ed è circoscritta da un ovale.

Chiesa Madre. L'attuale Chiesa Madre fu eretta nel '500; lì si celebrava il culto della Madonna del Paradiso. Riedificata nei primi del '700, poi dedicata a San Giovanni Battista, si trova in Piazza Triona, centro storico del paese, ed è ricca affreschi, tele attribuite a Mariano Rossi e Gioacchino Martorana e stucchi dei quali, ancora oggi, il mistero circa l’attribuzione dell’autore non è stato ancora risolto. L'impianto è basilicale, a croce latina, a 3 navate. Il vero capolavoro che ne rileva la maestosità è la facciata esterna realizzata in stile barocco, arricchita da un campanile risalente alla vecchia matrice. All'edificio è annessa una torre con orologio di recente costruzione. Al suo interno è altrettanto di notevole importanza la "Vara" del SS Crocifisso. Quest'ultima è opera dell'artista artigiano Giuseppe Bellanca e colpisce per la sua mastodontica imponenza. Dal peso di oltre 3 tonnellate ed alta quasi 6 metri, ogni anno il 3 Maggio viene portata a spalla dai devoti, preceduta lungo il suo percorso dalle 32 statue addobbate a festa e raffiguranti tutti i Santi. I simulacri sono anch'essi portati a spalla dai fedeli e al termine de 'u salutu al Santissimo Crocifisso' prendono posto in piazza in attesa di sfilare in processione.

Museo dell'Orologio. Da non molto tempo a Bisacquino sorge, presso una vecchia bottega, il “Museo dell’Orologio”, un’opera turistica voluta fortemente dal suo fondatore Paolo Scibetta, nato a Bisacquino il 6 settembre 1912 e deceduto nel 2004. La sua famiglia fin da tempi molto lontani si è sempre dedicata alla costruzione di orologi artigianali da torre, tanto che molti paesi della Sicilia occidentale ospitano degli orologi a torre costruiti proprio dalla famiglia Scibetta che lavorava appunto nella bottega di Corso Umberto I, oggi trasformata in Museo dell’Orologio. Da qualche anno vengono messe in mostra ai turisti curiosi che vogliono rivivere i lavori di un tempo, tutti gli attrezzi utilizzati per la costruzione degli orologi da torre proprio in quella bottega oggi Museo. Il Museo, ben visibile dall’insegna in ceramica che si trova all’esterno, è composto da due stanze di circa 30 metri quadri dove sono esposti gli attrezzi per la costruzione degli orologi nonché i banconi da lavoro, alcuni esemplari di orologi e una mappa della Sicilia che mostra dove sono ubicati tutti gli orologi costruiti dalla famiglia!

Il Calvario. Una serie di 43 scalini in pietra viva conducono al sagrato della piccola chiesa nota col nome di "Chiesa del Calvario". Situata nell’omonima via, si estende in tutta la sua magnificenza su una superficie in pendenza ed è stata costruita dai Padri Liguorini nel 1833, proprio all’inizio del paese di Bisacquino. Ai lati del sagrato si trovano due ulivi secolari dove i cantori, durante le funzioni quaresimali, si dispongono per intonare le lamentanze. All'interno della chiesa c'è un altare di bella fattura, con una nicchia contenente la statua della Vergine Addolorata; al centro del pavimento vi è un medaglione che raffigura la "Pietà" di Michelangelo. Dalle pareti laterali del sagrato si dipartono due scalinate che portano sul terrazzo sovrastante la chiesa dove c'è la grande croce centrale. Il Calvario assume un aspetto più suggestivo il giorno del Venerdì Santo, alle ore 13:00, quando il Cristo viene messo in croce e i cantori posizionati sotto l'ulivo intonano le lamentanze, e alle ore 21:00 quando la statua del Cristo viene calata dalla croce dai preti e portata in processione all'interno dell'urna, accompagnata dalla Madonna Addolorata in un lungo corteo funebre.

Bisacquino è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Vi sono due ipotesi circa l''origine del nome "Bisacquino": secondo la prima deriverebbe dalla parola latina “bis-aqua”; seconod l'altra deriverebbe dalla parola araba “buseckin”(padre del coltello). Stando alla prima ipotesi, il nome viene inteso come paese "ricco d'acqua" e questo ben risponde al vero. Ha infatti, entro le mura stesse dell'abitato, 4 o 5 sorgenti d'acqua. 

  • Il paese, oltre che per le tradizioni religiose, è anche conosciuto per essere la città natale di uno dei registi più importanti della storia del cinema degli anni Trenta e Quaranta del ‘900: Frank Capra. Egli nasce a Bisacquino il 18 Maggio 1897, ma la sua permanenza in questa terra è destinata a finire presto in quanto all’età di sei anni migra negli USA con la famiglia. Fu proprio in America che conobbe la sua fama da regista, che lo porterà a vincere 14 premi dei quali 6 Oscar. Di questa figura abbiamo testimonianza nei diversi poster affissi per le varie vie del paese raffiguranti scene di vita dell’uomo, ma anche pellicole dei vari film. Inoltre, in suo onore è allestita una stanza al Museo Civico di Bisacquino che prende appunto il suo nome.

  • Fra i clienti più illustri della bottega di Corso Umberto I, oggi Museo dell’Orologio, vi fu il regista Luchino Visconti che commissionò la costruzione di un fac-simile di orologio per il set del film “Il Gattopardo”.

  • A Bisacquino, per iniziativa di Pietro Pietramale, un giovane agrotecnico bisacquinese, è stata recuperata e rilanciata la coltivazione di un rinomato ortaggio: la cipolla “busacchinara”, prodotta attraverso un’accurata selezione di sementi, minuziosamente scelti. Il prodotto ottenuto si presenta di forma rotonda, un po’ schiacciata ai poli, con un intenso colore rosso-viola dal dolce sapore e dalla morbida e carnosa consistenza. Il suo gusto, tipicamente dolciastro, ha incontrato gli interessi del mercato. Si può consumare cruda (per insalate o antipasti) o cucinata, accostata agli svariati piatti della nostra cucina mediterranea. Quello che la rende tanto rinomata, sono le sue proprietà organolettiche: ricca di vitamina C e ferro tanto da assicurare un benefico effetto sulla diuresi e sull’apparato circolatorio, è un antinfluenzale, tonifica vene ed arterie ed è inoltre un depurativo per l’eliminazione delle scorie derivanti dalle cure cortisoniche. Ha un effetto benefico anche sull’ipertensione.

Proverbi 

  • Busacchino è furtunato, Maria du Vazu nna aiutato (Bisacquino è fortunato perché ha la protezione della Madonna del Balzo).

  • Megghiu un morto 'mmezzo a casa ca un busacchinaru darrè a porta (è meglio avere un defunto a casa piuttosto che un bisacquinese dietro la porta inteso come accanto).

  • Lu venniri di lu zuppiddo si un ti manci l'ovo ti cade u griddo (il venerdì che precede il carnevale se gli uomini non mangiano l'uovo, gli cade il grillo inteso come organo genitale maschile; esso indica una tradizione della festa di carnevale). 



Cenni Storici
È certo che allo sbarco in Sicilia nell'anno 827, gli Arabi, dopo avere in breve tempo conquistato l'isola, la divisero in tre province chiamate "Valli": Mazara, Demone, Noto. Bisacquino appartenne al vallo di Mazara.
Nel 1183, appena terminata la costruzione del Duomo Normanno di Monreale, Bisacquino fu infeudata al Vescovado di Monreale dal re Guglielmo II il Buono. Alle vicende storiche dei tempi che seguirono Bisacquino non fu mai estranea e le dominazioni Sveve, Angioine, Aragonesi, segnarono la vita del paese. Sotto Federico II di Svevia partecipò all'espugnazione delle città di Entella e Jato (1243-1244). Diede anche il suo valido contributo ai Vespri Siciliani, tendenti a scuotere la "mala signoria" di Carlo d'Angiò; Nel secolo XVI Bisacquino è già abbastanza grande e così insigne da essere chiamata nei diplomi "Nobilis Universitas" anche perché onorata da illustri famiglie quali Ambona, Placa, Almerici, Bona e Florena.
L'attuale aspetto urbanistico è oltremodo pittoresco e suggestivo. Le strade, spesso sormontate da archi, sono strette, tortuose e acciottolate; alcune sfociano in vicoli e cortili. Sui muri esterni delle case, frequenti sono le piccole edicole in creta smaltata con sacre raffigurazioni votive di scuola napoletana o di arte popolare, risalenti ai sec. XVII-XVIII. L'artigianato ha occupato e occupa un posto preminente. Fiorentissimo nei secoli passati, sopravvive ancora per la lavorazione del ferro (falci, serrature, coltelli con manico di corno), del legno, della ceramica artistica e del ricamo.
Il territorio è suddiviso in tre aree distinte, non confinanti fra loro. Una di queste, a sud, chiamata San Biagio, si trova incuneata nel territorio della Provincia di Agrigento, ed è perciò, per questa provincia, un' "enclave" provinciale, rarità amministrativa e geografica in Sicilia (altro esempio, Resuttano, in cui gran parte del territorio comunale, appartenente alla provincia di Caltanissetta, è circondato dal territorio della Provincia di Palermo).

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Bisacquino informa:
Comune di Bisacquino Pro loco Bisacquino

Portale Turistico di Bisacquino, gestito dal Comune in collaborazione con la Pro Loco.

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