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Camburzano (BI)

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Foto Camburzano (BI)
BENVENUTO A CAMBURZANO, IL BORGO DELLE PRUGNE!

Camburzano è un borgo piemontese della provincia di Biella di 1.184 abitanti. Immerso nel verde, è situato sulla sponda destra del torrente Elvo e comprende le frazioni e le località di Rena, Rivera, Gerbiglie, Cascine Rosse, Marcellino e Cersano ... .  

Nel borgo, che per molti versi conserva ancora l'antico fascino medievale, tra un sali e scendi di piccole strade e vicoli stretti, troverete diversi luoghi di interesse: potrete ammirare i resti della Torre Medievale che risale al XIV secolo, posta poco sotto una villa nobiliare chiamata il “Castello”; la Chiesa della Madonna delle Grazie, edificata nel Seicento, dove è custodito uno splendido affresco del XVI secolo; l'ex Palazzo Municipale, con la torre dell'orologio, dov’è conservato lo scialle appartenuto a Cesira Ferrani, famoso soprano di origini camburzanesi; la duecentesca Chiesa parrocchiale di San Martino, con la sua torre campanaria del 1867 e le sue bellissime decorazioni, gli arredi sacri e le sculture lignee del XVIII secolo; e il più recente lavatoio degli anni Trenta, che conserva ancora l'antica vasca di forma rettangolare scavata nel terreno, dove le donne lavavano i panni inginocchiate su un'apposita tavola di legno con un cuscino, detta “sgabletta”. 

Per le vie del paese, dove si respirano quiete e tranquillità, potrete ammirare anche la mostra a cielo aperto “Camburzano nel cuore”, ossia 60 metri di murales realizzati da venti artisti sul muro posto lungo la piazza comunale, la chiesa parrocchiale e la farmacia, che illustrano i personaggi e la storia del borgo in ogni suo aspetto, dal paesaggio naturalistico, passando per la cultura, fino allo sport. 

Partendo dal borgo, tra i prati della valle Elvo, dove potrete vedere ancora contadini sui trattori, sterminati orti e greggi di pecore, potrete avventurarvi sui vari sentieri panoramici percorribili a piedi, come quello che porta da Camburzano a Muzzano e quello che conduce dal paese a Mongrado, e potrete facilmente raggiungere diverse aree naturalistiche di grande fascino, come la Riserva Naturale Speciale della Bessa, col suo paesaggio quasi lunare. Numerosi sono, infine, i percorsi per praticare trekking o andare in bici. 

Il borgo di Camburzano è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Sulle origini del nome del borgo vi sono diverse ipotesi: secondo alcuni deriva da Campus Burcianus, ovvero “il campo del centurione romano Burcius”, un accampamento di soldati e schiavi occupati nella ricerca dell'oro stanziato nei dintorni; secondo altri, il nome deriverebbe da Campo Sano, con riferimento al clima mite e alla natura fertile del territorio, ideale per le coltivazioni di varie specie di frutti e ortaggi. 

  • Lo stemma del Paese raffigura tre tende romane, il che sembrerebbe confermare l'ipotesi secondo cui il borgo era anticamente un insediamento romano.  

  • Camburzano è famosa per la bargnulà, ovvero una gustosa marmellata di una particolare varietà di prugne, i bargnun, frutto tipico del borgo, per questo noto come il paese delle prugne. Questo frutto viola dal sapore al contempo dolce ed aspro, con l'arrivo della bella stagione cresce riparato dai venti valdostani grazie ai monti.

  • Secondo una leggenda popolare, raccontata in uno studio etnografico pubblicato nel 1953 a Bologna col titolo "L'insidia nel meriggio" di Virginia Majoli-Faccio, Camburzano era anticamente abitata da streghe, elfi e folletti che con le loro musiche suadenti e le loro danze notturne attiravano i passanti. Nel bosco accanto ai prati di alberi di susine, dove secondo i racconti si riuniva la congrega festosa, si trova spesso un "cerchio delle streghe", un'area che per un curioso fenomeno naturale è caratterizzata dalla presenza di alcuni funghi disposti in modo circolare. 

  • Si dice che Camburzano si trovi né pu’n su, né pu’n giu, ovvero "né più su, né più giù", in un luogo ideale a metà strada tra cielo e terra. 

  • Secondo una credenza popolare, sotto la Torre Medievale si troverebbe un tunnel collegato con la Baraggia

  • Originaria di Camburzano era il famoso tenore Cesira Ferrani (1863-1943), scelta da Puccini come prima interprete di "Manon Lescaut" e di "La Bohème" e col quale si narra avesse una relazione segreta. Uno dei suoi scialli è accuratamente conservato nella sala principale del Palazzo dell'Orologio.

  • A Camburzano, fra il 1891 e il 1951, esisteva la fermata "Cambursano-Graglia", lungo la ferrovia Biella-Mongrando. Nel 1922 venne trasformata in tranvia, di cui rimane ancora qualche traccia nella parte bassa del paese. Tra i cittadini più illustri del paese figura proprio il Cavalier Maggiorino Perrone, ideatore, progettista e costruttore della Tranvia Biella Oropa.



Cenni Storici
Probabilmente fondato in epoca romana, le prime notizie documentate di Camburzano risalgono però al Medioevo, periodo durante il quale si sa per certo il paese fu uno dei territori di proprietà dei vescovi di Vercelli, almeno fino al 1165, quando passò sotto il comando degli Avogadro di Cerrione in seguito alla donazione fattane dal vescovo Uguccione alla nobile famiglia.   

Verso la fine del Trecento, il paese giurò fedeltà ai Savoia nella persona del conte Amedeo VIII. Con la fine della dinastia degli Avogadro, nel corso del Seicento i Savoia ne affidarono la gestione a diversi signori locali: nel 1620 il borgo fu guidato prima da Giovanni Aurelio Arborio, conte di Gattinara, e dopo da Eusebio Gastaldi che lo governò fino al 1636, quando a prenderne il controllo furono i fratelli Dal Pozzo, signori di Veghera. Agli inizi del XVIII secolo il feudo fu amministrato dal conte francese Carlo Emanuele le Tettù. 

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