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Gavoi è un borgo sardo di circa 2.540 abitanti, che sorge a 777 metri s.l.m. su un fianco della collina Monte 'e su Sennore, nel cuore della Barbagia di Ollolai.... Il suo territorio occupa una posizione privilegiata: è lambito da due fiumi - il rio Gusana e il rio Aratu - e circondato dai monti Brundihone, Chizu 'e Noli, Pisanu Mele, Cohoddio, Puddis e dal massiccio del Gennargentu. Gavoi è stato insignito della Bandiera arancione del Touring club per la qualità turistico-ambientale.
Il suo suggestivo centro storico è costellato da graziose casette di granito disposte ad anfiteatro, dai caratteristici tetti rossi e balconi in legno o in ferro battuto; è da qui che a luglio di ogni anno si affacciano artisti di tutto il mondo in occasione del Festival "L'Isola delle storie", la più famosa rassegna letteraria della Sardegna. Il magnifico campanile alto 30 metri che si staglia nel centro del borgo antico è quello della Chiesa Parrocchiale di San Gavino, dedicata al Santo Patrono. Edificata tra Quattrocento e Cinquecento in stile tardo gotico aragonese, la Chiesetta mostra sul portale un pregevole rosone gotico dichiarato di interessante valore artistico e storico.
Continuando a passeggiare tra le viuzze del borgo, incontrerete uno splendido Palazzo di granito all'interno del quale è stato realizzato il Museo del Fiore Sardo, un museo dedicato al fiore all'occhiello delle produzioni gastronomiche di Gavoi: il Pecorino Fiore Sardo DOP. Prodotto ancora secondo le antiche tecniche di lavorazione artigianale, questo formaggio della tradizione pastorizia sarda e gavoese ha determinato in passato la ricchezza del territorio, grazie alla felice intuizione dei suoi commercianti - gli zillonarjos - di standardizzare il prodotto facendo creare le prime forme di formaggio a capanna, tutte uguali. Ben presto vagoni di pecorino, molto apprezzati per condire la pasta, cominciarono ad essere distribuiti sul territorio nazionale ed internazionale, segnando profondamente la cultura locale, custodita e raccontata nei quattro piani di questo speciale Museo tecnologico.
Il territorio di Gavoi occupa una posizione invidiabile: immerso nella natura selvaggia tra boschi e monti, e lambito da corsi d'acqua, è uno spettacolare concentrato di rarità faunistiche e arboree. Uno dei luoghi più suggestivi dal punto di vista naturalistico e paesaggistico di tutta la Barbagia è indubbiamente il suo Lago di Gusana, meta turistica capace di accontentare tutti: dai patiti di sport d'acqua agli amanti della pesca sportiva, dagli appassionati di escursioni ai cercatori di funghi. Attorno al Lago sorgono vari ristoranti e agriturismi presso i quali potrete ristorarvi. Spettacolare d'inverno con i monti innevati da sfondo. Se invece visiterete il Lago d'estate, l'abbassamento delle acque vi consentirà di vedere riaffiorare un suggestivo ponte romano a quattro arcate, rimasto integro: "Su ponte vetzu" (Ponte vecchio).
Il borgo di Gavoi è questo e molto altro ancora...
Curiosità
A Gavoi si costruiscono ancora oggi alcuni tra i più arcaici strumenti musicali sardi: i "Sos Tumbarinos" di pelli di cane, capra e asino, gli zufoli di canna palustre, i triangoli di ferro battuto. Gli abitanti sono soliti suonarli accompagnati dai balli tradizionali durante le feste, in particolare il Giovedì grasso.
In questo borgo della Barbagia di Ollolai si parla la variante del sardo nota come "nuorese barbaricino". ll barbaricino parlato presenta fenomeni particolarmente caratteristici come ad esempio i cosiddetti "colpi di glottide" in sostituzione del -k-, e una spiccata elisione della consonante iniziale f.
Il granito è una diffusa pietra locale, lavorata dai "sos picaperderis", ovvero i tagliatori di pietre.
Un tempo questo borgo era noto per la produzione di speroni e di morsi per cavalli, per quella di coltelli, e per la fabbricazione e commercializzazione dei tessuti di orbace ad opera dei "sos Zillonarjos", venditori ambulanti che si spostavano a cavallo per tutta la Sardegna.
Un'altra tradizione secolare, oggi riprodotta dagli abili artigiani di Gavoi, è quella degli orafi e degli argentieri, che vendevano i propri manufatti in tutta l'Isola.
Il territorio di Gavoi, abitato fin dalla Preistoria, è disseminato di monumenti archeologici: menhir, domus de Janas e nuraghi. Tra questi, uno spettacolare e possente menhir situato nei pressi del Santuario di Sa Itria (a circa 10 km da Gavoi), detto "Sa perda longa". Questo monolite di granito, alto fuori terra 3,60 metri, risale a circa 5000-6000 anni fa.