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Longobucco (CS)

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Foto Longobucco (CS)
BENVENUTO A LONGOBUCCO, IL BORGO DEI TESSUTI  E DELLE ANTICHE MINIERE D'ARGENTO!

Longobucco è un borgo calabrese di circa 2 900 abitanti, che sorge in una delle meravigliose vallate della Sila Greca. Il suo territorio è attraversato dal fiume Trionto e fa parte del Parco Nazionale della Sila. 

Centro storico ... . Questo piccolo borgo immerso tra monti, fiumi e laghi, è un continuo susseguirsi di incantevoli scorci panoramici. Cuore del centro storico è Piazza Matteotti, dove potrete ammirare l'antico Santuario di Santa Maria Assunta dalla splendida facciata in pietra nera; la Torre Normanna dell'XI secolo riadattata a campanile, dove un tempo venivano appese le teste decapitate dei briganti giustiziati; e Palazzo Citino con la sua affascinante facciata dalle caratteristiche "Maschere". Poco distante si trova Via Vordesca, la storica Via dei Fabbri. Interessanti Palazzi impreziosiscono il borgo, tra i quali Palazzo De Capua-Forciniti col suo ampio arco; Palazzo Bruno con la sua terrazza classicheggiante; e Palazzo "e ri nivuri" (dei neri), dove durante il fascismo vennero ospitati alcuni dignitari etiopi che avevano avuto importanti ruoli nella resistenza al colonialismo fascista. Addentrandovi tra le tortuose viuzze del borgo dette "vinedde", noterete le cosiddette Cantine, famose osterie locali dai nomi e soprannomi dei loro proprietari, dove potrete assaporare il tradizionale "sciannichiaddu" (vino locale). Concludete la vostra passeggiata scendendo lungo via Motta fino al "Casalino", da dove potrete godere di un bellissimo panorama sull'ampia valle del Trionto. 

Musei. Il paese vanta una tradizione artigianale degna di nota, la cui storia è racchiusa in due musei: il Museo Celestino della Tessitura e il Museo dell'Artigianato Silano e della Difesa del Suolo. Il Museo Celestino della Tessitura è legato alla secolare attività di produzione di tessuti, ed ospita una raccolta privata di pregiati tessuti in lana di pecora, seta e fibra di ginestra, oltre ai giganteschi telai d'epoca utilizzati per la loro lavorazione, racconto di un sapere antico ancora vivo. Questa forma di artigianato tessile è singolare in tutta Italia, per la peculiarità dei disegni realizzati sul tessuto che non sono semplici ricami bensì parte del tessuto stesso. Nella suggestiva cornice dell'ex convento dei Frati Francescani minori sorge invece il Museo dell'Artigianato Silano e della Difesa del Suolo, una delle sedi dell'Ecomuseo di Longobucco, suddivisa in diverse aree tematiche ma con una particolare attenzione alla tradizione artigianale del territorio della Sila, dalla lavorazione dei tessuti, a quella dei metalli, a quella del legno e della pietra. Da non perdere uno dei primi proiettori al mondo risalente al 1905, nella Sezione dedicata alla Cinematografia, e due celebri esemplari di moto realizzati dalla nota casa lombarda Parilla Moto, nella Sezione dedicata a Giovanni Parrilla, imprenditore originario di Longobucco. 

La "Via delle Miniere". Nei pressi del centro abitato potrete andare alla scoperta della "Via della Miniere", un antichissimo sentiero storico-naturalistico che deve il suo nome alla presenza nel territorio di Longobucco di numerose miniere di metalli pregiati, note fin dai tempi dei Romani e sfruttate fino alla fine del Settecento. Percorrendo il sentiero potrete ammirare le cave delle miniere d'argento, con pannelli fotografici che illustrano come avveniva l'estrazione e la lavorazione della galena argentifera, qui presente in grande quantità ed estratta e lavorata dai Sibariti, Crotoniati e Romani per la coniazione delle proprie monete.

Escursioni naturalistiche. La zona offre anche la possibilità di svolgere numerose attività escursionistiche in splendide aree naturali. Da non perdere, lungo il fiume Trionto, i Sanzi, gole rocciose davvero straordinarie. Anche nei vicini boschi secolari della Fossiata e nelle località Palagoria, Quattro Frati, Gallopane, Corvo e Cerviolo, potrete passeggiare nella natura incontaminata. Uno dei luoghi più importanti è il vicino Lago Cecita, il più grande della Regione, nel cuore della Sila; un lago artificiale, dove le vacche podoliche e i cavalli si spingono fino alla riva per mangiare. Imperdibile, infine, è lo straordinario bosco dei Giganti della Sila, con pini e aceri secolari. 

Fiera di Puntadura. Ogni anno, nell'ultima decade di settembre, ha luogo la storica Fiera di Puntadura, un appuntamento mercantile risalente al Medioevo, famoso per la compravendita di animali, attrezzi da lavoro e utensili per la casa. La Fiera si svolge in concomitanza con la Festa della Madonna della Mercede, cui è dedicata l'antica Chiesa sopravvissuta nella località di Puntadura. 

 Longobucco è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Le origini del toponimo di Longobucco sono molto discusse. Alcuni studiosi ritengono che Longobucco sia l'antica città di Temesa o Tempsa, citata da Omero nell'Odissea. Lo studioso Tommaso Bartoli sostiene che, dopo l’invasione dei Goti del VI secolo, si stabilirono in paese alcune genti germaniche per gli scavi delle miniere, le quali cambiarono il nome Themesen in "Longoburgo" (ovvero Lang Burg=lungo castello), come attestano alcuni documenti ufficiali quali il diploma dell'Imperatore Enrico VI del 1197, nel quale concede a Pietro Livonia il governo delle miniere di "Longiburgi".

  • Le montagne che circondano Longobucco erano ricche di vari minerali, principalmente d'argento. Tra i maestri argentari locali, famosi in tutto il Meridione, particolarmente noto era il maestro Giovanni da Longobucco, autore della croce processionale in argento del Duomo di San Marco Argentano. Numerosi manufatti in argento lavorati a Longobucco sono stati spesso donati ai Papi che si sono succeduti, e sono presenti in diversi musei a Napoli.

  • Il vero Tesoro di Longobucco è custodito presso la Sagrestia della Chiesa Madre, e consiste in una splendida Argenteria del XVIII secolo, realizzata con il minerale locale e inserita nell'elenco delle opere d'arte della Calabria. 

  • In località Petra e ra Gnà Zzita, di fronte al paese, vi sono tre suggestive emergenze geomorfologiche, risalenti a 190 milioni di anni fa. Il nome della località, che significa "Pietra della Signora Sposa", deriva dalla leggenda della sposa qui uccisa dai briganti subito dopo il matrimonio. 

  • Una preziosa testimonianza della storia geologica di Longobucco è rappresentata dal ritrovamento nel territorio di fossili di Ammoniti, tra i primi organismi viventi della terra; una importante scoperta, che avallerebbe la tesi degli storici che il mare giungesse fino ad un'altitudine di circa 800 metri e quindi fino a Longobucco, e che il fiume Trionto fosse navigabile essendo le Ammoniti vissute nei mari preistorici circa 500 milioni di anni fa.

  • Lo storico di architettura Arnaldo Venditti, accosta il campanile di Longobucco a quello ben più famoso del duomo di Melfi (PZ), opera di Noslo di Remerio del 1153. Questa osservazione consente di ipotizzare una datazione indicativa anche per il campanile di Longobucco, che lo classificherebbe tra i più antichi dell'intera regione

  • "U Campanaru" di Longobucco, secondo la tradizione, veniva usato dai briganti che, per esercitarsi a sparare, miravano alla sfera di rame posta sulla cuspide.

  • A pochi chilometri dal centro storico di Longobucco si trova un secolare Pino Laricio, uno splendido esemplare alto quasi 30 metri e dalla circonferenza di circa 10 metri. Vegeta ad un'altitudine di 1100 metri sul livello del mare.

  • Longobucco ricade nell'area di produzione della Patata della Sila e del Caciocavallo Silano, eccellenze regionali dell'altopiano della Sila.

  • Tra i piatti tipici della gastronomia locale, il cosiddetto piatto della domenica sono i "ferriatti e grastatu" (fusilli fatti a mano con ragù di castrato). Durante il carnevale si preparano i "vermiciaddi", vermicelli lunghi con ragù di carne di maiale e "finninula" (particolare insaccato fatto con i rimasugli del maiale). Alcune feste religiose sono accompagnate dai "tagghjarini" (tagliolini). Tra i dolci della tradizione, i "fritti a bantu", taralli fritti e ricoperti di zucchero, e i "chinulidde", dolcetti a forma di mezzaluna farciti con marmellata, uvetta e noci. 

  • La parte di Sila dove si colloca Longobucco viene chiamata Sila Greca, perché nei dintorni si installarono le comunità Arbëreshë.

  • Originario di Longobucco è il pluricampione di Kick Boxing, Vincenzo Gagliardi.

  • Nel 1200 Longobucco divenne celebre grazie al medico medievale Bruno da Longobucco, famoso per aver composto alcuni trattati di chirurgia studiati nelle prime università italiane. 

  • Longobucco ha dato i natali ad alcuni dei più feroci briganti dell'epoca pre e post-unitaria, tra cui Antonio Santoro (detto Re Curemme) e, soprattutto, Domenico Strafaci (detto Palma). 

  • Amerigo Dumini, criminale italiano a capo della squadra fascista che sequestrò e uccise Giacomo Matteotti, venne confinato tra il 1928 e il 1932 presso l'Hotel Grisaro di Longobucco. La piazza adiacente all'hotel porta oggi il nome di Piazza Giacomo Matteotti.

  • La popolazione ha subìto nel tempo un drammatico flusso migratorio che ha ridotto il numero degli abitanti da oltre 8.000 agli attuali scarsi 3.000.

Citazioni famose

  • In quel momento, Longobucco mi apparve come una di quelle città di sogno delle Mille e una Notte, evocate per magia nell’immensità del deserto. Cit. tratta dal libro Old Calabria 1915 di Norman Douglas, famoso narratore e saggista inglese che visse a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento.
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Longobucco informa:
Portale turistico di Longobucco, gestito dal Comune.

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