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Montieri è un piccolo borgo toscano di 1.170 abitanti, adagiato su un fianco dell'omonimo monte, a 705m di altitudine dove ai boschi di querce si alternano, grazie al clima fresco, anche faggi e castagni .... Il fascino selvaggio della natura di questa parte della Maremma è intervallato da tracce ancora oggi visibili dell'intensa attività estrattiva (pirite, piombo, argento), principale fonte di ricchezza del paese fino al 1990, quando fu chiusa la miniera di Campiano nella frazione di Boccheggiano.
Il territorio di Montieri è caratterizzato da una millenaria storia mineraria ed è inserito per questo all'interno del Geoparco delle Colline Metallifere, insieme ad altri 6 comuni del Grossetano. La sua geomorfologia gli ha fatto ottenere il titolo di Geoparco UNESCO. Seguendo la segnaletica del Geoparco, si potranno approfondire diversi aspetti di tipo geominerario e godere di spettacoli unici. Uno dei siti più suggestivi del parco è il Geosito "Le Roste", presso la frazione di Boccheggiano. Le Roste, dette Calanchi rossi del Merse, sono affascinanti formazioni derivanti dalla lavorazione di minerali contenenti rame, risalente al XIX secolo. Un geosito unico, che testimonia quanto gli agenti atmosferici siano in grado di modificare l’ambiente, talvolta - come in questo caso - in maniera sorprendente. La ricchezza di sentieri e di bellezze naturali presenti nel Parco consentono di trascorrere una giornata all'aria aperta praticando attività outdoor ed escursioni in autonomia o guidate.
Altra meraviglia della geologia, visibile testimonianza geologica e mineralogica intrecciata alla natura, si può ammirare presso la Riserva Naturale delle "Cornate", nella frazione di Gerfalco. Direttamente dal paese, si accede liberamente alla maestosa Riserva che occupa un'area di circa 1000 ettari ed è il luogo ideale per escursioni a piedi, a cavallo e in mountain bike. Le cave di Rosso Ammonitico sulle Cornate sono celebri per aver fornito il materiale di colore rosso per la pavimentazione del Duomo di Siena. Nella Riserva si possono osservare numerosi esemplari di flora autoctona e fauna, tra i quali il biancone e lo sparviero, rapaci che frequentano le falesie del castello di Fosini insieme al picchio muraiolo; il gatto selvatico; la martora. Tra gli uccelli, in inverno è presente il sordone. Numerosi sono anche gli insetti rari: il Carabus alysidotus, la Thecla betulae e la Maculinea arion. Merita una visita anche il piccolo borgo di Gerfalco, alle pendici dei rilievi delle Cornate, che somiglia ad un piccolo presepe ed è il soggetto perfetto per gli appassionati di fotografia e pittura.
Oltre ad essere ricco di risorse naturali, questo territorio vanta un variegato patrimonio artistico e culturale tutto da scoprire. Antichi castelli, siti archeologici e chiese sono disseminati tra Montieri e le sue frazioni di Travale, Gerfalco e Boccheggiano. Da non perdere il suggestivo sito archeologicoche si trova a 5 minuti da Montieri, all'interno del quale si trovano i resti della Canonica di San Niccolò, una chiesa unica sul territorio nazionale per la singolare pianta a forma di fiore con sei petali. Il sito è ancora oggi sotto indagine storico-archeologica e sono molti i reperti rinvenuti ancora avvolti dal mistero.
Il borgo di Montieri è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Nel 2014 il borgo di Montieri è stato definito borgo ecosostenibile; da allora, un impianto di teleriscaldamento a vapore geotermico, collegato ad edifici pubblici e privati, riscalda favorendo il risparmio energetico, diminuendo l’impatto ambientale ed aumentando di gran lunga l’efficienza termica. Il vapore caldo è inoltre utilizzato all’interno di enormi serre che producono piante riservate alla commercializzazione. Il Comune fa parte del più ampio bacino geotermico italiano, grazie a questo progetto perfettamente in linea con i principi della Green Economy.
Montieri è dotato, frazioni comprese, di colonnine di ricarica per auto e moto ibride ed elettriche.
L’intera area comunale è segnalata con sentieristica CAI, oltre alla segnaletica del Geoparco. Si raccomanda di seguire i sentieri segnati e di indossare abbigliamento da trekking, munendosi di carta, bussola o GPS e acqua. La mappa della sentieristica è in vendita a Montieri o nella vicina Massa Marittima.
A monte del Capoluogo (a mt. 800) esiste un vasto parco, "Il Piano", che offre benessere e relax. Dalla Vetta del Poggio (mt. 1050) è possibile ammirare un panorama che si estende fino alla Sardegna e alla Corsica.
La ricchezza di boschi di castagni ha portato gli abitanti a conservare la tradizione dell’essiccamento delle castagne nei vecchi “seccatoi”, per essere poi trasformate in farina, alla base di molti prodotti tipici.
I castelli minerari di Montieri, Gerfalco, Boccheggiano e Travale, avevano nel medioevo il compito di monitorare e dirigere dall'alto le attività di produzione dei metalli.
A breve distanza dal borgo si trova un’eccellenza botanica, iscritta nell’elenco degli alberi monumentali: : il Corniolo Gigante.
Citazioni famose
“Guaita, guaita male, non mangiai ma’ mezo pane”.Cit. Malfredo di Casamagi, guardiano del castello di Travale (frazione di Montieri), in “carta di Travale” o “Guaita di Travale”, Archivio storico della Diocesi di Volterra, 1158.Frase ritenuta una tra le prime testimonianze della lingua italiana.
Cenni Storici Il toponimo Bulugno di una localià nei pressi dell'abitato sembrerebbe suggerire le origini etrusche di Montieri.
Gli storiografi concordano sul fatto che attorno a Montieri già nel IV secolo a.C. gli Etruschi conoscevano e sfruttavano le miniere della zona. La stessa etimologia del nome deriva da mons aeris, monte del rame, a voler indicare questa antica ricchezza.
Una ulteriore conferma deriva dallo studio della natura delle numerose loppe fusorie ritrovate intorno a Montieri, che è simile alle scorie minerarie rinvenute presso il centro siderurgico etrusco di Populonia.
Il borgo appartenne a Populonia e nel corso del XII secolo ai vescovi di Volterra. Tra il 1100 e il 1300 Siena e Volterra si contesero il territorio di Montieri per sfruttare le miniere d’argento, di rame e piombo, fino a quando l'imperatore Federico II nel 1326 conquistò definitivamente il castello e Montieri dovette stipulare un atto di sottomissione nei confronti dei Senesi.
Nel Quattrocento ebbe inizio il periodo di decadenza di Montieri come centro minerario. L’esaurimento dei giacimenti minerari portò il territorio a praticare attività come l'agricoltura, l'allevamento e lo sfruttamento dei boschi.