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Scanno (AQ)

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Foto Scanno (AQ)
BENVENUTO A SCANNO, IL BORGO DEI GRANDI FOTOGRAFI!

Scanno è un piccolo borgo abruzzese di 1.822 abitanti, che si erge a 1000 metri tra i Monti Marsicani, adagiato nell'Alta Valle del Sagittario e incastonato nel Parco Nazionale d'Abruzzo, la seconda riserva naturale più antica d'Italia ... . Le vette sembrano ergersi a difesa del borgo come sentinelle rocciose: proprio per questa sua particolare conformazione geologica, il borgo rimase illeso durante le invasioni barbariche. 

Il caratteristico centro storico del borgo è una realtà magica, che alterna grandissima semplicità a Palazzi e Portali d'ispirazione barocca. E' caratterizzato da magnifici archi, tra i quali spicca l'Arco di Sant'Eustachio, antica porta d'accesso alla città medievale. Una volta oltrepassata la soglia, lo scenario che si apre davanti agli occhi desta meraviglia: tutto un saliscendi di particolari stradine in cui perdersi, tra case in pietra con balconcini in ferro battuto e fiori ovunque, ammucchiati in vasi di terracotta, soprattutto sulle scale che portano agli ingressi delle abitazioni. 

A rendere Scanno ancora più affascinante e romantica è il suo Lago naturale a forma di cuore; un gioiello incastonato nei monti, che ebbe origine dallo sbarramento generato da una frana sul fiume Tasso, nella Valle del Sagittario. Nelle sue limpide acque turchesi si specchiano le verdi chiome degli alberi circostanti, creando un'atmosfera sensazionale e suggestiva durante tutti i periodi dell'anno: quando è avvolto dai colori caldi dell'autunno, quando riflette il bagliore dell'argento invernale, quando si tinge del verde intenso della bella stagione. Anche la strada per raggiungere questi luoghi riesce ad emozionare con le sue strettissime gole e i vertiginosi dirupi. Nel lago è possibile farsi un bagno, praticare attività quali canoa, pedalò, birdwatching o semplicemente godere dell'area picnic. La maggiore attrazione resta quella offerta dall'incantevole scenario naturale. 

Scanno è noto come borgo dei fotografi, per essere stato oggetto di studio dei fotografi più importanti del XX secolo. La natura che accarezza il borgo, la sua conformazione, i suoi tratti medioevali e le sue antiche tradizioni rimaste vive nel tempo, hanno attratto nel corso del Novecento moltissimi artisti italiani e stranieri, che hanno impresso nelle loro pellicole le donne di Scanno, gli scorci più suggestivi e l'attività quotidiana del paese. Una delle fotografie più celebri ad aver fatto il giro del mondo - divenendo la foto icona della cultura abruzzese - è "Il bambino di Scanno", scattata da Mario Giacomelli nel 1957 e appartenente alla collezione permanente di opere fotografiche del MoMa di New York, dove la foto è nota come "Scanno Boy". L'immagine raffigura quattro donne scannesi in costume tipico, che camminano seguite da un bambino, unico elemento messo a fuoco.

Il borgo di Scanno è questo e molto altro ancora...

Curiosità 

  • Ancora oggi, spesso e volentieri le donne anziane usano indossare il caratteristico costume femminile locale, un costume che andò sviluppandosi nel corso dei secoli in maniera autonoma e, dato l'isolamento del borgo, priva di modelli di riferimento. La gonna poteva arrivare a pesare ben 15 kg, per il panno di lana al suo interno, detto la pedéra, che serviva a proteggere le gambe dalla polvere e dal fango. Fino al Settecento, le gonne erano di vari colori, colori probabilmente legati al ceto sociale. Il copricapo, che ricorda un turbante, potrebbe derivare da influenze orientali indirette.
  • Tra i numerosi fotografi che hanno realizzato scatti nel borgo, figurano, oltre a Mario Giacomelli: Hilde Lotz-Bauer, Henri Cartier-Bresson, Renzo Tortelli, Gianni Berengo Gardin, Ferdinando Scianna, Mario Cresci. In particolare, la fotografa tedesca Hilde Lotz-Bauer fotografava le donne di Scanno negli Anni Venti. Donne al lavoro fuori le porte delle loro case; donne con i catini pieni di panni da lavare sulla testa; donne nelle piazze e agli angoli delle strade.               

  • Nel Dicembre del 2018, in occasione delle festività, galleggiavano sulle acque del Lago di Scanno un Albero di Natale e un Presepe, con colori e luci che si rispecchiavano nell'acqua, come se fosse un'incredibile magia.

  • Nel 2012 si è verificato uno strano fenomeno nel Lago, che ha visto i sommozzatori che vi si erano immersi, perdere completamente l'orientamento e non riuscire a ritrovare il nord, a causa delle bussole impazzite. Un fenomeno che ha richiamato l'interesse dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Roma, il quale ha riscontrato la presenza di campi magnetici sul fondo del Lago, proprio nella zona nord, ma non ha mai dato una spiegazione chiara, suscitando così curiosità ed interesse.

Citazioni famose

  • "A me Scanno ha dato l’impressione di una paese di favola, pieno di sole, con figurine nere. Ho cercato di bruciare i particolari proprio perché sparisse via tutto quello che poteva far pensare al documentario, così pensavo di trovare dentro più poesia". Cit. fotografo Mario Giacomelli, anni Sessanta.
Apparizioni cinematografiche 

  • Il film "Uomini e lupi" (1957), diretto da Giuseppe De Santis e Leopoldo Savona, è stato girato completamente in Abruzzo, in particolare nei paesini di Scanno e Pescasseroli. Le riprese coincisero con le celebri nevicate del '56.


Cenni Storici
Scanno appare per la prima volta in un documento del 1067, con il quale i Conti di Valva segnavano i confini delle terre donate ai monaci benedettini del Monastero di San Pietro del Lago. I ritrovamenti archeologici parlano di insediamenti romani sparsi nella zona e l'ipotesi più accreditata è che alcuni di questi villaggi si riunirono in un unico paese per fuggire e fronteggiare le varie invasioni barbariche.

Controversa è l'origine del suo nome. Un'immaginaria tradizione trarrebbe dal termine Scamnum (sgabello) l'etimologia di "Scanno", lo sperone di roccia a forma di panca su cui poggiano i primi contrafforti dei Monti dell'Alta Valle del Sagittario. Ma Scamnum è il termine che indicava il confine che divideva le centurie in cui un territorio, conquistato dalle truppe romane, veniva diviso e assegnato in proprietà.

La sua storia comincia ad essere datata dal Basso Medioevo e segue tutte le vicende legate ai feudatari delle grandi famiglie meridionali, passando di proprietà ora dell'uno ora dell'altro: dai Conti di Valva, ai Di Sangro, ai D'Aquino, ai D'Avalos, ai De Pascale, ai D'Afflitto e infine ai Carracciolo.

Il borgo conosce il suo massimo splendore nel Sei-Settecento, periodo in cui si sviluppano le attività legate al commercio degli armenti e allo sfruttamento dei boschi. Nasce inoltre una delle tradizioni più forti del borgo: il costume femminile, ancora oggi indossato da molte donne anziane. Al contempo, grazie all'abilità delle donne scannesi che fa eco in tutto il Regno di Napoli, si diffonde l'industria della lana e dell'arte della tintoria. Sulla fine del '600, si contava un patrimonio di 130.000 pecore, su una popolazione di 2.420 anime.

I numerosi palazzi patronali e le tante ricche chiese urbane e rurali che abbelliscono il paese, testimoniamo il benessere raggiunto dagli scannesi, i quali gestivano anche una Taverna per forestieri e viaggiatori, e due ospizi per pellegrini e infermi (di uno si ha testimonianza già dal 1337).

Nell'Ottocento, dal Risorgimento fino al propagarsi del brigantaggio, il borgo subisce un declino, che va accentuandosi nei primi decenni del ‘900, col diffondersi del fenomeno migratorio.

Il terremoto dell'Aquila del 2009 ha danneggiato lievemente la Chiesa della Madonna delle Grazie e la Chiesa di Sant'Antonio da Padova.

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Scanno informa:
Portale turistico di Scanno, gestito dal Comune. Si ringraziano Federica Izzo per i contenuti e Rosita Graziani per il materiale fotografico.

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