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Todi (PG)

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Foto Todi (PG)
BENVENUTO A TODI, IL BORGO DELL'ILLUSTRE JACOPONE!

Todi è un borgo umbro di 17.016 abitanti situato all'interno del Parco Fluviale del Tevere, adagiato su un colle elevato che lo rende osservabile da tutta la zona circostante ... .

Il borgo, conosciuto in tutto il mondo per la sua ottima vivibilità e definito il luogo ideale dove trascorrere la propria vita, è caratterizzato da una incredibile bellezza paesaggistica che, inserita in una cornice, restituisce un vero e proprio quadro naturale. Todi è infatti circondata da un paesaggio collinare dal verde incontaminato, ricco di uliveti e coltivazioni, all'interno dell'area protetta del Parco Fluviale del Tevere. Una passeggiata lenta, immersi nella sua lussureggiante natura, è l'occasione perfetta per il turista alla ricerca di quiete e serenità.

Il centro del borgo è connotato da un forte richiamo alla storia. In perfetto stile medievale, è caratterizzato dall'influenza delle diverse civiltà antiche succedutesi nel tempo, come i Romani e gli Etruschi artefici delle tre cerchie di mura che circondano e difendono i vari strati della città. Al di fuori delle mura, prima del centro storico, si estende un grande spazio aperto circondato dal verde, al cui centro si erge maestoso il Tempio di Santa Maria della Consolazione, uno dei luoghi di culto più importanti a livello internazionale, simbolo dell'architettura rinascimentale. Dalle mura si accede al borgo tramite una delle porte più importanti, in dialetto "il foriporta", mentre le altre due porte, Porta Nuova e Porta Amerina, consentono di addentrarsi sempre più nel cuore di Todi, caratterizzato da piccole e antiche botteghe artigiane, in epoca medievale appartenenti alle ventitrè corporazioni di arti e mestieri della vita contadina. Ma il vero fulcro del borgo è Piazza del Popolo, nella quale confluiscono tutte le strade, i turisti e la vita quotidiana del borgo. 

Todi presenta anche una storia sotterranea, quella parte invisibile della città nota appunto come Todi sotterranea; un percorso che si estende per oltre 5 chilometri attraverso cunicoli e gallerie costruiti nel corso dei secoli. Le gallerie ospitano le importanti Cisterne Romane, che nella totalità sono 30, e ben 500 pozzi di varie epoche. Nel 1925, con il completamento della costruzione di un acquedotto moderno per alimentare le abitazioni e le fontane pubbliche, gli antichi sotterranei vennero abbandonati ma rimangono ancora oggi intrisi di mistero e storia. Un patrimonio nascosto da visitare assolutamente.

Il borgo di Todi è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Un gruppo di ricercatori americani, elaborando al computer le caratteristiche base che costituiscono una città ideale, notò che Todi rispecchiava esattamente la struttura urbana rappresentata: elevata su una collina e a forma piramidale, lunga un chilometro e larga 500 metri, il clima tiepido della collina ideale, l’umidità bassa e una temperatura perfetta. Non a caso il New York Times, importantissima testata americana, nel 1991 l’aveva denominata la “città più vivibile del mondo".

  • Todi fu la città natale del religioso e beato Jacopone da Todi, considerato dai critici uno dei più illustri poeti italiani del Medioevo. La sua "voce vigorosa e sconvolgente" afferma la totale negatività del mondo in maniera cruda e realistica, all'insegna del ripudio dei valori scelti dalla società. 

  • Il celebre fotografo americano Steve McCurry, autore della foto "Ragazza afgana", ha immortalato il bellissimo paesaggio del borgo dal campanile di San Fortunato.

  • Nel punto più alto di Todi, sul campanile di San Fortunato, è possibile osservare la città di Perugia e tutto il sensazionale panorama circostante, immerso in una natura incontaminata.

  • Ergendosi Todi su colle isolato, non poteva detenere un acquedotto proveniente dall’esterno. Per questo motivo, furono scavate gallerie sotterranee che divennero funzionalmente importanti come sistema di approvvigionamento idrico.

Citazioni famose

  • "La bellezza toscana, specialmente nell’arte, è più rigorosa e astratta, e ha tra le sue muse la geometria. Quell’umbra è più morbida, più stemperata e più sfumata, con una costellazione di città in altura: o poste in vetta come Perugia e Todi, o sulle pendici di un monte, come Gubbio ed Assisi, o, come Orvieto, su un basamento di tufo. […] Dall’alto si contemplano paesaggi come patinati, conche di un verde argenteo, colline che scendono lentamente a valle recando torri, campanili, basiliche, monasteri. Tramonti limpidi, di un rosso privo di eccesso, sfumano sulle rocche e sugli oliveti, tra suoni di campane e rondini. L’aria leggera dà un senso di euforia fisica". Cit. Guido Piovene in Viaggio in Italia, 1953-1956.

  • "[...] è quanto di meglio l'uomo possa desiderare sulla Terra. Il microclima della collina è ideale, la piovosità è sufficiente, l'umidità è bassa, la temperatura accettabile. In più le dimensioni sono ideali: Todi non è troppo piccola né soffre di gigantismo, e in più il rapporto con l' ambiente circostante, specie quello agricolo, è esemplare"Cit. Richard Levine, architetto e urbanista dell'università di Lexington, USA, 1991.

Apparizioni cinematografiche 

  • Nel film "L'arcano incantatore" (1996) diretto da Pupi Avati è presente la scalinata del Duomo, una delle più importanti della regione Umbria. Il film riprende molte parti di Todi come anche la Fonte di Scarnabecco, nella parte bassa della città, e le Gole del Forello. Gran parte del film è ambientata nell'abitazione dell'Arcano Incantatore, una torretta situata nella Tenuta di Fiore a Fiore, frazione del territorio di Todi.

  • Nella scenografia di molti film compaiono sia la piazza principale che il duomo di Todi. In particolare , tra i film più noti in cui compaiono vi sono come "Per grazia ricevuta" (1971) con Nino Manfredi e "Una famiglia perfetta" di Paolo Genovese.

  • Todi fu ripresa anche nel film "Il tormento e l'estasi" (1965) con Charton Heston, che racconta la storia e la vita di Michelangelo e la creazione del Giudizio Universale della Cappella Sistina.



Cenni Storici
Il nome del borgo ha un'origine incerta; dalla sua posizione nella valle del Tevere confinante con l'antica zona Etrusca si farebbe risalire al nome "Tutere" che significa appunto confine. La costruzione della città deriva da un'antica legenda secondo la quale Todi sarebbe stata costruita su di una collina per opera di un segno degli dei che durante una colazione dei fondatori hanno inviato un'aquila per rubare la tovaglia e lasciarla cadere poi sulla collina. A seguito di questo avvenimento i fondatori così decisero di sospendere la costruzione in pianura e intraprenderla più in alto, dove sorge ora il borgo.

Dal punto di vista storico, Todi è stata costruita dagli Etruschi tra il III e I secolo a.C. ricevendo parecchie influenze, ed è proprio in quest'epoca che vengono costruite le famose mura che circondano la città. Nel I secolo diventa Municipio Romano e si comincia a sentire la forte influenza della civiltà e del processo di romanizzazione che non influì però nelle autonomie locali, lasciando il diritto di coniare la propria moneta. Nel periodo medievale il borgo acquista l'aspetto tipico di un castello ed è sotto il controllo di feudatari molto potenti: i conti Arnolfi, i conti di Montemarte e gli Atti. 

Dopo l'anno mille Todi avvia il suo periodo di espansione con la rinascita di tutte le attività commerciali ed artigianali, divenendo al tempo stesso Comune libero nel XII secolo. Il 1236 fu importante in quanto in quest'anno nacque uno dei più illustri cittadini e uomo di legge del borgo, Jacopone da Todi, che a causa di una vicenda a lui molto vicina, a trentadue anni si convertì e cominciò a condurre una vita povera e monastica. Sempre in questi anni i nuovi quartieri di Todi furono circondati e rinchiusi da una nuova cerchia di mura e nel 1260 Benedetto Caetani, che poi fu papa Bonifacio VIII, iniziò il suo percorso come membro nella Cattedrale di Todi, non dimenticando mai le sue origini e descrivendola come "la dimora della mia prima giovinezza".

Nel 1290 la città contava circa 40.000 abitanti e nel 1367 perse la sua autonomia con l'annessione allo Stato Pontificio: intanto la sovranità sulle zone locali passò in mano a varie famiglie, tra le quali i Tomacelli, i Malatesta, gli Sforza. In quel periodo ci fu una decadenza del borgo e una diminuzione della popolazione del 50%, a causa delle varie pestilenze che afflissero l'Italia dal 1348 al 1527. Successivamente il borgo vide arrivare un breve periodo di splendore sotto il vescovo Angelo Cesi che ricostruì i vecchi edifici e ne costruì di nuovi, e fece realizzare lavori di architettura come la costruzione della Fontana della Rua o Cesia della Chiesa della Consolazione. 

Nel 1849 Todi accolse Giuseppe Garibaldi in fuga dopo il fallimento del tentativo democratico della Repubblica. Durante la Restaurazione e sul finire dell'Unità d'Italia, il borgo ebbe un importante ruolo e  una partecipazione attiva in quelle vicende che portarono l'Italia alla liberazione; furono molti infatti i cittadini che indossarono la camicia rossa e combatterono in nome dell'Italia.

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Todi informa:
Si ringraziano Federica Izzo per i contenuti e Paolo Di Giglio ed Elisa Picchiotti per il materiale fotografico.

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