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Chiesa Madre San Pancrazio a San Piero Patti

Santuari, Chiese e Monumenti
Preferito
Chiesa Madre San Pancrazio
Indirizzo
SAN PIERO PATTI (ME)
Piazza Duomo, 10
IndicazioniIndicazioni
Descrizione
Non si conosce con precisione la data di fondazione della Chiesa Madre di San Piero; molti affermano che le origini di essa debbano ricercarsi negli ultimi anni della fine del Trecento, o tutto al più nei primis-simi anni dell'inizio del Quattrocento, e queste date non sono improbabili, in quanto si sa di certo che essa esisteva nella prima metà del Quattrocento, epoca in cui, per come si apprende dal Wadding, per opera del Beato Matteo di Agrigento, veniva costruito il Convento e la Chiesa dei Minori Osservanti, nelle immediate vicinanze della Chiesa Madre. 

Negli ultimi anni dell'Ottocento, a causa di una lenta e invisibile frana, i muri non reggevano più; quella Chiesa che era stata vanto del popolo Sampietrino, e la sede più bella, in cui avevano avuto luogo le più fervide preghiere ed il più devoto culto in onore di Maria Santissima della Catena, minacciava di crollare per sempre. A tale sciagura volle porre rimedio il non mai abbastanza compianto Canonico Giovanni Paleologo, che fu poi Decano e Arciprete della predetta Chiesa, il quale con la sua instancabile attività e solerzia, e con l'aiuto della cittadinanza tutta, e il più delle volte con i propri mezzi, riuscì a ricostruirla con criteri moderni e a rimetterla in funzione. 

Ancora oggi, sotto il grandioso organo, generosamente donato dallo Arciprete dott. Gioacchino Scaglione, può leggersi l'iscrizione seguente, incisa su di una lapide in marmo: 

D.O.M. a spese dei fedeli con diligenza del canonico Paleologo

questa chiesa riedificata quasi a nuovo consacrata il 18 giugno 1907

da Mons. Traina venne riaperta al culto dopo dodici anni di lavoro 

Nel 1742 Benedetto XIV, accogliendo l'istanza, già inoltrata da circa un secolo da parte di Bartolomeo Caccamo e del figlio Vincenzo, e riconoscendo, nel contempo, la grandiosità e la bellezza della Chiesa, la eleva ad «Insigne Collegiata», per cui, il popolo di San Piero, giornalmente poteva ascoltare la Messa Collegiale e il Divino Ufficio recitato e cantato da dodici Canonici, fra i quali si notavano tre Dignitari, e cioè il Decano che ne era il Capo, l'Arcidiacono ed il Tesoriere. 

Fra le opere più belle della Chiesa notiamo le seguenti: 

  • Un artistico sarcofago in marmo, sostenuto da due leoni, e sormontato da una statua di Gesù Redentore in mezzo a due Angeli. Questo sarcofago, costruito in parte in marmo locale, e in parte in marmo da Carrara, è una scultura veramente fine e singolare; in esso riposano le ossa del Nobile Domenico Natoli, sposo di Caterina Scaglione, a spese della quale fu costruita l'opera che porta la data del 1608. 
  • Una statua in marmo di Maria Santissima dell'Idria, opera della Scuola del Gagini, di straordinaria fattura, giudicato fra i più bei lavori del genere che si trovano in tutte le Chiese della Provincia di Messina e di molti altri capoluoghi della Sicilia. 
  • Una statua in marmo di Santa Caterina di Alessandria, opera bella e grandiosa, sia per la sua espressione, sia per le pieghe del suo vestiario e sia per la ruota del martirio. Opera della Scuola del Gagini. 
  • Una statua in marmo della Santissima Annunziata, anch'essa opera della Scuola Gagini, lavoro sublime sia per l'espressione umile della Madonna e sia per la bellezza celestiale dell'Angelo, che in atto solenne manifesta i Voleri Eterni di Dio. 
  • Tre celebri portali, costruiti in pietra da taglio; di cui uno Secentesco collocato dinanzi alla Cappella di Maria Santissima della Catena, e gli altri due Cinquecenteschi posti uno dinanzi alla Cappella della Santissima Annunziata, e l'altro dinanzi all'altare di San Francesco di Assisi. Il portale che trovasi dinanzi alla Cappella di Maria Santissima della Catena presenta due colonne monolitiche artisticamente lavorate con bassorilievi in istile barocco e con capitelli in istile corinzio; mentre gli altri due che sono di uguale grandezza, presentano quattro lesene, due per ciascuno, lavorate con bassorilievi nella parte più bassa, con scanalature nella parte più alta, e, infine, sono sormontate da capitelli corinzi.
  • L'altare della Madonna del Rosario e l'altare di San Pancrazio, meravigliosamente costruiti in marmo locale, intarsiato con marmi policromi. 
  • Il coro estivo, collocato dietro l'altare maggiore, scultura veramente bella e meravigliosa, in legno di noce e sormontata da pregiate statuette tra l'uno e l'altro stallo. 
  • Un tronetto di marmo policromo con elegantissime colonnine, per il Santissimo Sacramento, sormontato anch'esso da un'artistica Immagine dell'Eterno Padre, in mezzo ad una miriade di Angeli. 
  • Un grandioso dipinto della Scuola del Novelli raffigurante Gesù nell'atto in cui consegna le Chiavi all'Apostolo Pietro. Quadro di una bellezza eccezionale, per la vivacità e l'armonia dei colori, che fa rivivere al vivo la scena che intende rappresentare.
  • Un eccellente dipinto del Thomasius del 1671, raffigurante la Deposizione di nostro Signore Gesù e le Anime Sante del Purgatorio. Opera singolare a nessuna altra seconda. Dinanzi a questo capolavoro numerosissimi fedeli usano far celebrare le «Messe Gregoriane» in suffragio ai propri cari.
  • Un bellissimo quadro di Sant'Agata e di Santa Lucia di Autore ignoto. 
  • Alcune statue in legno, fra cui, quella di San Pancrazio, della Madonna della Catena e di Sant'Antonio Abate. 
Il campanile della Chiesa, alquanto basso e tozzo, in origine era un campanile pendente e di considerevole altezza, sormontato da una elegantissima cella campanaria, costituita da quattro gruppi di tre colonne monolitiche in marmo locale, lavoro unico in tutta la Sicilia. Tale pendenza, però, era apparente anziché reale, giusta per come risulta dalla base del campanile e dai cornicioni in pietra della base medesima; tuttavia, nella prima metà del secolo scorso, col pretesto che a causa di eventuali scosse sismiche potesse cadere sul palazzo degli Orioles, venne in gran parte demolito e ricostruito nella forma attuale. Su tale campanile, fra le altre campane, si nota un grandioso campanone, costruito nell'«anno del Signore Milleseicento», su cui vi si vedono due bassorilievi della Madonna della Catena.

Curiosità

  • La Chiesa, nei primi anni del Settecento, presentava molte lesioni e addirittura minacciava di crollare, cosicché, nel 1721 venne completamente demolita e ricostruita a nuovo, molto più grande e più bella di prima. In seguito, venne fortemente danneggiata dal terribile terremoto di Messina e Catania del 1783, ma questa volta, anche con l'aiuto dello Stato, venne riparata e riaperta al culto. 
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