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Guerra e Covid non fermano la voglia di viaggiare degli italiani

Il turista sostenibile

Il Presidente del gruppo italiano per le indagini di mercato “Demoskopika” Raffaele Rio, all’indomani della Borsa Internazionale del Turismo di Milano 2022, ha affermato che «la pandemia ha confermato il profilo del turista sostenibile. In quest’ottica, è necessario sfruttare consapevolmente le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per sostenere la ripresa del turismo».

Secondo i dati emersi da un recente studio condotto dal medesimo istituto, si prevede una crescita della spesa turistica in Italia dell’11,8% rispetto al 2021. Seppure guerra e Covid condizioneranno il turismo italiano al punto tale che 11 milioni di italiani rinunceranno alle vacanze, quelli pronti a partire, con destinazione Italia, sarebbero 9 su 10. In generale, il 2022 segnerebbe un incremento dei flussi turistici[1] in Italia di circa il 35% rispetto al 2021.

Raffaele Rio sostiene inoltre che il cosiddetto “turismo di massa” al quale siamo abituati, sia forse definitivamente in letargo: i turisti che si apprestano a scegliere mete di viaggio sono sempre più attenti al rispetto delle comunità, desiderosi di vivere esperienze uniche, calandosi nella cultura e nelle tradizioni dei territori, in un’ottica di tutela del patrimonio locale. In altre parole, l’emergenza sanitaria da Covid-19 ha dato impulso all’affermazione sul mercato del turista slow, etico e sostenibile. Dalla BIT di Milano 2022 è emerso infatti che le tendenze di viaggio per l’anno corrente verteranno sui cammini - dal trekking in natura ai cammini spirituali -, sul cicloturismo, sul campeggio all’aria aperta e sulla scoperta dei borghi, dunque su tutte le attività turistiche che possono contribuire a riattivare e rigenerare mente, corpo e spirito del viaggiatore.

Il senso del viaggio secondo lo psichiatra Raffaele Morelli

In questo senso, rispetto al timore e allo smarrimento che il periodo attuale suscita negli individui, reduci da una pandemia non ancora finita, esposti a pericolosi scenari di guerra in Europa e, pertanto, desiderosi di rigenerare mente e corpo tramite viaggi realmente stimolanti, risulta oltremodo interessante l’intervento del noto psichiatra e psicoterapeuta Raffaele Morelli alla BIT di Milano 2022, nell’ambito del progetto “Turismo delle passioni”. Questi, nel tentativo di definire il senso profondo del viaggio, ha richiamato il filosofo Hermann Keyserling (1880-1946), studioso dell’anima, che nel volume “Diario di viaggio di un filosofo”, si domanda quale sia il significato del viaggio in rapporto all’esplorazione del sé, partendo da una constatazione: «In fondo sono sempre io, con gli stessi problemi, le stesse contraddizioni, le relazioni che vanno e non vanno». Quando si imbarca per fare il giro del mondo, agli inizi del ‘900, Keyserling è convinto che il suo «spirito radicato nel proprio sé» non faccia altro che ruotare «attorno al proprio asse». Nel corso del viaggio, tuttavia, il filosofo appura l’esatto contrario, finendo col sentirsi maturo per “uscire dall’umanità”, e pronto a ritrovarsi e rigenerarsi nei luoghi che vive ed esplora, affermando: «In ogni terra in cui vado, assorbo i pensieri della gente che ci abita e non posso più parlare a me stesso con la mentalità consueta perché altre si sono affacciate, chiamando l’uomo antico che è in me». Keyserling esperiva ciò che era già noto agli antichi romani come “genius loci” - il “genio” o anima dei luoghi -, concetto richiamato da Morelli durante la sua lectio magistralis alla BIT di Milano partendo dalla tesi per cui esistono luoghi in grado di rigenerarci, riconnettendoci ad energie arcaiche che risiedono in noi da sempre: visitare tali luoghi significa rinnovarsi profondamente e, dunque, trovare occasioni di benessere.

L'esplorazione dei piccoli borghi

A tal proposito lo psichiatra fa specificamente riferimento alla Basilicata, che gli avrebbe restituito concretamente la propria idea di «luogo in cui rigenerare il mondo interiore, mente e corpo», benché tale discorso si possa estendere a tutti i piccoli borghi, depositari di antiche tradizioni, costumi, riti, feste popolari, di storia, di simboli arcaici, di profonde connessioni tra comunità e natura che le società industrializzate hanno smarrito, perdendo con esse occasioni di felicità. «Un viaggio è veramente rigenerante quando ci porta a riscoprire noi stessi attraverso la visione di luoghi che risvegliano il nostro mondo interiore. Così possiamo riattivare risorse nascoste che spesso ignoriamo», sostiene lo psichiatra. Aggiunge, inoltre, che il contatto con la natura ha un potente effetto antidepressivo e stimola il sistema immunitario, affermando che tra gli alberi, ad esempio, si respira un’atmosfera terapeutica che «ci avvicina alle origini autentiche del nostro essere, che nella nostra interiorità profonda è ancora costituito da alberi, animali e rocce».  Visitare piccoli borghi conduce ad una saggezza primigenia in grado di riportarci al nostro sé più autentico, passando attraverso il risanamento della frattura che l’economia di consumo e il turismo di massa hanno generato fra anima dell’uomo e anima dei luoghi. Così il viaggio, l’esplorazione dei piccoli borghi custodi di antica saggezza, secondo Morelli ci fa rinascere, regalandoci piccole grandi occasioni di felicità in un mondo di incertezze e di conflitti.

[1] Il sondaggio, effettuato nel mese di aprile 2022, è relativo ad un campione rappresentativo di 800 italiani maggiorenni residenti in Italia.  La stima dei flussi turistici, che comprende l’andamento dei movimenti turistici sia italiani che stranieri, è avvenuta sulla base dell’imposta di soggiorno rilevabile dal sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici (SIOPE) e delle recenti previsioni dell’Istat per il 2021. Per il Molise, – precisa la nota di Demoskopika – non essendo presente l’imposta di soggiorno, si è preferito non stimare il dato.