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Volturara Irpina, il borgo della tranquillità

 

di Angela Sabatelli, 23 anni

Che cos'è un vicolo? Qualcuno lo definisce come una "via urbana di modeste dimensioni".

Per alcuni paesini, come il mio, ogni vicolo è l’anima del borgo.

Ciascun vicolo ha qualcosa da raccontare, è un misto di storia e tradizione, di racconti e leggende.

Volturara Irpina è un borgo che nasce alle pendici del Monte Terminio, una valle incantata dove ha vita la leggenda del temuto Dragone.

Via Candragone, in volturarese “O' Candraone”, è il Rione che percorri se sei in cerca di natura; è da lì che si arriva alle cascate volturaresi. Potrai ammirarle godendoti il silenzio, bene raro. Se hai voglia di avventura, le vie ferrate e d'arrampicata si affacciano sempre lì: sono le prime certificate in Campania ed offrono 3 percorsi di difficoltà differenti, aperti ad esperti ma anche a principianti.

La Morece, o Rione Roccia, è in grado di regalare panorami mozzafiato: da lì si riesce ad ammirare l’intreccio di vicoli e di storie.

Il profumo del pane di Fiorinda accompagnerà la vostra passeggiata; non potrete fare a meno di assaggiare il suo “ucciolo caldo”, magari con un po’ di mortadella.

Il Campanaro è il quartiere che porta al Castello di San Michele, costruzione storica di epoca feudale, che rimanda all’infanzia trascorsa. La fatica per la ripida salita sarà ripagata dal clima di tradizione che si respira.

Via Piano Freddano, o semplicemente “il Freddano”, si chiama così perché in qualsiasi stagione dell’anno, lì farà sempre un po’ più freddo! È la strada che porta alla Valle del Dragone, bacino idrogeologico più importante dell’Irpinia: d’inverno un grande lago da ammirare, d’estate un immenso prato in cui godersi tutta la bellezza della natura.

Piazza Roma, detta “La Chiazza”, con il secolare Tiglio, “La Teglia”, punto di ritrovo per tutti i volturaresi. Qui potrai apprezzare la bellezza della Chiesa Madre San Nicola di Bari, con la sua cupola ed il suo caratteristico campanile pendente a causa dei bombardamenti di guerra.

Piazza Carmine, “Lo Carmeno”, che ospita il monumento ai caduti, una storica fontana luogo di svago ed incontro.

A pochi passi da Piazza Carmine, la tradizione è custodita nel Museo Etnografico della Piana, che col suo silenzio racconta storie di vita passata, usi e costumi antichi.

Una volta l’anno questi quartieri, o rioni, si scontrano nel tradizionale Torneo Rionale, durante il quale ognuno si sentirà fiero del quartiere in cui è cresciuto, dove più volte si è sbucciato le ginocchia.

Ma alla fine ci si ritrova tutti insieme per gli eventi gastronomici più importanti del paese: la sagra dedicata ai tipici fagioli quarantini, presidio Slow Food, e alla patata della Valle del Dragone; e la festa della castagna volturarese “Palommina Rossa”.

In ognuno di questi quartieri, qualche vecchietta vi fermerà per chiedervi “r’addo ne vieni?” o “a chi appartieni?”. E non desisterà dall’invitarvi ad entrare a casa sua per un caffè o un biscotto.

Perché qui a Volturara in ogni vicolo ti senti a casa.

Angela Sabatelli, 23 anni