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BENVENUTO AD OLIENA, IL BORGO DELL'OLIO E DEL VINO "NEPENTE"!
Oliena è un borgo sardo di circa 7.000 abitanti, che sorge alle pendici del Monte Corrasi, la cima più alta del Supramonte, nel cuore della Barbagia e a soli 30 Km dalle bellissime coste del Golfo di Orosei ....
Il suo territorio ancora aspro e selvaggio è meta di escursionisti, amanti della natura in generale e dell'archeologia. Dal punto di vista naturalistico, il Supramonte di Oliena regala ai visitatori paesaggi diversi, dalle cime calcaree del Corrasi alla rigogliosa Valle di Lanaitto con la gettonata Sorgente de su Gologone. La spettacolare Fonte carsica, dichiarata Monumento di Interesse Nazionale, è la maggiore nonché la più importante della Sardegna. Numerosi sono anche i siti archeologici, tra i quali il complesso nuragico di "Sa Sedda e sos Carros" e il singolare villaggio nuragico di Tiscali, detto "villaggio fantasma" poiché si nasconde nel fondo di una profonda e vasta dolina carsica.
Del borgo di Oliena colpisce il particolare aspetto urbano ai piedi dell'imponente massiccio Corrasi, definito "le Dolomiti sarde" per le sue rocce calcaree che nelle varie ore del giorno assumono diverse splendide colorazioni. Oliena è conosciuta anche per le caratteristiche architettoniche delle case del suo centro storico, dove più nuclei familiari si affacciavano su un unico cortile (cortes) in cui si condividevano diverse faccende domestiche e ore di svago. Le porte d'ingresso che danno sulla strada erano rialzate rispetto al suolo, per ostacolare l'ingresso di acqua ed animali. Le case strutturalmente migliori appartenevano alle famiglie più ricche. Sui muri del centro abitato potrete osservare una serie di murales che riproducono le scene di vita paesana del tempo.
Il momento ideale per visitare le antiche case olianesi è durante la festa di Cortes Apertas (festa dei Cortili Aperti), che si svolge ogni anno nel secondo fine settimana di settembre. Per l'occasione gli abitanti, conosciuti per l'ospitàlità, aprono ai visitatori le loro abitazioni, dove potrete osservare dal vivo gli artigiani locali intenti nella lavorazione di ricami, pelle, legno, potendo degustare al contempo gli ottimi prodotti della tradizione enogastronomica olianese come il pane carasau, i dolci, l'olio e il vino. Cortes Apertas è anche un interessante appuntamento culturale grazie alle sue originali mostre d'arte che mettono in risalto la nota creatività degli olianesi.
Il borgo di Oliena è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Oliena è tra i paesi più rinomati della Sardegna per la produzione di olio extravergine di oliva e del vino DOC Cannonau chiamato Nepente dal poeta italiano Gabriele D’Annunzio e decantato in suo elogio famoso.
Il borgo è stato premiato nel 2007 con la Bandiera Arancione per la ricchezza di risorse naturali ed eccellenze eno-gastronomiche. Nel suo territorio si trovano infatti il suggestivo canyon "Su Troccu 'e Pentumas" e la Sorgente carsica Su Gologone. Per quanto riguarda l'enogastronomia tipica, questa vanta numerosi prodotti genuini e premiatissimi per l'eccellente qualità, come il vino Nepente, l'olio extravergine di oliva, il pane carasau e le tantissime varietà di dolci a base di miele e mandorle di produzione locale.
Dall'uva Cannonau di Oliena nascono anche straordinarie grappe come la limpidissima grappa di Cannonau "Nepente", che nasce da vinacce di uve mature che le conferiscono un gusto morbido e armonico, molto raffinato.
L'antica arte di fare il miele ad Oliena è testimoniata dalla statuetta del dio greco Aristeo, rinvenuta nel 1850 in località Dule; una statua che rappresenta il dio ragazzo sul cui corpo sono posate alcune api. Questa terra incontaminata offre una varietà di mieli dalle molteplici proprietà: dolcificanti, nutritive e di medicamento.
La presenza in passato dei Pisani ad Oliena è testimoniata dal ponte sito in località Pappaloppe, un vecchio ponte romano che loro riattivarono per esportare il bestiame ed i prodotti caseari, e che viene appunto chiamato in sardo: "Su ponte 'e sos pisanos" (il ponte dei pisani).
Oliena si distingue tra tutti i paesi del circondario per la bellezza del costume tradizionale femminile, ricco di gioielli e finissimi ricami realizzati a mano dalle ancora oggi numerosissime maestre ricamatrici che vi si dedicano con estro e dedizione.
Nacque ad Oliena il bandito Giovanni Corbeddu Salis ucciso nel 1898 dai carabinieri dopo una latitanza lunga ben diciotto anni. Il bandito era solito nasconderni nella Grotta che porta il suo nome: Grotta Corbeddu.
Citazioni famose
«...Non conoscete il nepente d'Oliena neppure per fama? Ahi lasso! Io son certo che, se ne beveste un sorso, non vorreste mai più partirvi dall'ombra delle candide rupi, e scegliereste per vostro eremo una di quelle cellette scalpellate nel macigno che i Sardi chiamano Domos de Janas, per quivi spugnosamente vivere in estasi fra caratello e quarteruolo. Io non lo conosco se non all'odore; e l'odore, indicibile, bastò a inebriarmi...». Cit. tratta dalla Prefazione al poemetto Le Osterie di Hans Barth, scritta da Gabriele D'Annunzio, ottobre 1909.
«Il villaggio bianco sotto i monti azzurri e chiari come fatti di marmo e d'aria, ardeva come una cava di calce: ma ogni tanto una marea di vento lo rinfrescava e i noci e i peschi negli orti mormoravano tra il fruscìo dell'acqua e degli uccelli. Giacinto guardava le donne che andavano a messa, composte, rigide, coi visi quadrati, pallidi nella cornice dei capelli lucenti come raso nero, i malleoli nudi di cerbiatta, le belle scarpette fiorite: sedute sul pavimento della chiesa, coi corsetti rossi, quasi del tutto coperte dai fazzoletti ricamati, davano l'idea di un campo di fiori. E tutta la chiesa era piena di nastri e di idoli; santi piccoli e neri con gli occhi di perla, santi grossi e deformi, più mostri che idoli.».Cit. tratta dal romanzo Canne al vento di Grazia Deledda, 1913.
Cenni Storici Nel territorio olianese si conservano tracce della presenza umana sin dal Paleolitico nella Grotta Corbeddu che si trova nella Valle di Lanaitho (dove si possono visitare altre grotte di interesse speleologico e archeologico) e ancora nel Neolitico, mentre il primo insediamento abitativo di Oliena è di età romana.
Il primo notevole sviluppo del centro abitato si fa risalire al periodo medioevale e si dice che allora fu costruito a Oliena un castello, che esiste ancora oggi nella toponomastica che denomina uno dei rioni del paese. Dal racconto popolare, si dice che il paese fu edificato in due distinti rioni Sa Banditta e Sa Banda Manna, separati dal Rio Golathi.
Nel 1644 giunsero a Oliena i Gesuiti, e da allora l'economia ebbe una grande trasformazione. I Gesuiti edificarono un Collegio annesso alla chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Ignazio di Lojola avviando l'alfabetizzazione e la scolarizzazione, diedero impulso all'agricoltura con l'impianto di numerosi alberi da frutta, e all'allevamento di pecore, mucche, maiali e cavalli. In quel periodo si costruirono ponti, strade, fontane e abbeveratoi e furono ristrutturati vari edifici.