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BENVENUTO A SAN DAMIANO D'ASTI, IL BORGO DEI VINI E DEI TARTUFI... TRA LANGA, MONFERRATO E ROERO!
San Damiano d'Asti, 179 mt. di altitudine, oltre 8.000 abitanti, è situato nella Valle del Borbore, cuore verde circondato da un anfiteatro di colline con frutteti, vigneti di qualità, lembi di bosco e di pioppeti e distese di campi coltivati ....
San Damiano d'Asti è nota per il suo patrimonio vitivinicolo vario e rinomato di uve Grignolino, Nebbiolo, Bonarda, Freisa e soprattutto Barbera. La produzione di vini astigiani si caratterizza per l'elevata qualità, testimoniata dalla presenza di un consistente numero di denominazioni di origine: Barbera d'Asti DOCG, Barbera del Monferrato DOC, Barbera del Monferrato Superiore DOCG, Cisterna d'Asti DOC, Freisa d'Asti DOC, Monferrato DOC, Piemonte DOC e Terre Alfieri DOC. Gli standard raggiunti sono frutto di un'antica e pregiata eredità unita ad un impegno costante, fatto di importanti equilibri tra tutta la filiera produttiva e gli Enti. Ogni anno San Damiano organizza il festival "agrimusicalletterario"di 3 giorni "La Barbera Incontra", che vede protagonista questo ottimo vino vivace come il borgo che lo produce, entrambi sempre aperti a nuove sperimentazioni. Un festival che coniuga le degustazioni di Barbera per le vie del borgo, e l'incontro con personaggi di elevato spessore culturale e artistico del panorama nazionale.
Altro biglietto da visita del territorio in cui è ubicato il borgo di San Damiano d'Asti, è sicuramente il tartufo bianco, fungo liscio, giallo-ocra pallido, con venature interne bianche. Questo tipo di tartufo viene riconosciuto come il più profumato e di più alto valore commerciale. L'avvio della stagione della sua ricerca nel territorio, coincide con l'inizio dell'autunno. La cucina del posto esalta il suo gusto deciso attraverso prelibati primi piatti come riso, tagliatelle e pasta fatta a mano, ma la sua espressione migliore avviene nei secondi piatti. San Damiano d'Asti dedica al tartufo una storica Fiera Regionale, che si svolge solitamente il primo weekend di Novembre.
Il borgo di San Damiano d'Asti è il più significativo esempio di locus novus del Monferrato Astigiano, che rappresenta ancora oggi, nella maglia ortogonale del centro storico, uno splendido esempio di oppidum romano (città fortificata), con due sole porte d'accesso e con la Contrada Maestra - l'attuale via Roma - tagliata da 10 contrade. Una passeggiata nel borgo antico non può non includere una visita alla Chiesa di San Giuseppe, una delle più belle chiese barocche costruite in Piemonte nel XVIII secolo. Situata nella piazza principale, custodisce al suo interno pregiati dipinti del Settecento, realizzati dai fratelli-artisti Pietro Antonio Junior e Giovanni Pietro Pozzi di Bergamo. Molto interessante è la colorata cupola di 20 metri, sulla quale si possono ammirare dipinti raffiguranti alcune scene della vita di San Giuseppe, cui è intitolato l'edificio religioso, oltre a quattro figure femminili corrispondenti ai quattro continenti noti al tempo.
Il borgo di San Damiano d'Asti è questo e molto altro ancora...
Curiosità
San Damiano d'Asti offre deliziosi pasticcini, caratteristici del luogo, che non potevano quindi che prendere il nome di Sandamianesi. Questi piccoli dolcetti dal cuore di crema al cioccolato e nocciole, sono racchiusi da una cialda preparata con nocciole, zucchero, cacao ed albume. Sono disponibili nelle versioni classica, alle nocciole e in quella profumata al rhum.
Esiste un proverbio popolare piemontese riguardante i sandamianesi che recita: Coj 'd San Damian i tiro la pera e scondon la man. (Quelli di San Damiano tirano la pietra e nascondono la mano).
Fin dalla seconda metà del '700, di fronte alla Chiesa di San Giuseppe il giovedì e il venerdì Santo di ogni anno vengono venduti i Caritun,panini lievitati pochissimo, pepati e con l'aggiunta dello zafferano, intensamente colorati di giallo, che ricordano le Azime degli Ebrei in fuga dall'Egitto.
Nell'autunno del 1834, in occasione della Fiera di Ognissanti, si ricorda la visita della Regina Maria Cristina, vedova di Re Carlo Felice, ospitata dal Conte Giacinto Carlevaris. Per l'occasione furono fatte grandi feste: la Regina entrò attraverso la Porta Sotera, quella verso Asti, dove la attendevano tutte le autorità, percorse a piedi la via Maestra e fu poi ricevuta dal Conte e dalla Contessa a Palazzo Carlevaris.
San Damiano partecipa al Palio di Asti, la storica corsa di cavalli montati a pelo (senza sella) protagonista del Settembre Astigiano, i cui partecipanti sono in totale 21, di cui 7 comuni e 14 rioni e borghi cittadini. Nell'antichità la confraternita di San Giuseppe di San Damiano d'Asti vinse il Palio nel 1749 con il fantino Antonio Ranco, mentre in epoca recente, il Comune di San Damiano d'Asti ha conquistato la vittoria nel 2011 con il fantino Massimo Coghe. I colori che contraddistinguono San Damiano sono il rosso-blu.
La ProLoco partecipa inoltre al Festival delle sagre astigiane, manifestazione eno-gastronomica che si svolge ad Asti a settembre, proponendo due piatti tipici della tradizione: la salsiccia alla Barbera d'Asti e i canestrelli di San Damiano.
San Damiano ha firmato un patto di gemellaggio con la città svizzera di Kriens il 24 ottobre 1998 e con quella francese di Septèmes les Vallons il 4 novembre 2018.
Apparizioni cinematografiche
Fiori dal cemento (2013) è uncortometraggio autoprodotto dal gruppo scout del Clan Jonathan Livingston di San Damiano d'Asti, in seguito alla loro esperienza tramite il progetto E-state liberi dell'Associazione Libera, che li ha portati a Maiano di Sessa Aurunca (CE), sul bene confiscato alla camorra e dedicato ad Alberto Varone. Le tre principali location - una casa, un negozio sfitto ed un piazzale - si trovano nel Comune di San Damiano d'Asti e nei dintorni, così come tutte le strade ed i paesaggi presenti nel cortometraggio. https://www.youtube.com/user/fioridalcemento
Cenni Storici Il territorio di San Damiano d'Asti apparteneva nel 1100 all'antico ed esteso comune di Astixio, rivale al tempo del forte comune di Asti, temuto al punto tale da spingere i castellani di Astixio ad un'alleanza con Alba.
Con l'arrivo in Piemonte del conte di Provenza, Carlo d'Angiò, intorno alla metà del 1200, si scatenò un conflitto che vide gli Angioini, Alba e Astixio schierati da una parte e la città di Asti dall'altra. I vittoriosi Astigiani rasero al suolo tutte le roccaforti dei nemici mettendo e misero sotto assedio Alba, distruggendo i castelli di Gorzano, Castelnuovo, Lavezzole e Marcellengo, situati nella valle del Borbore. Imposero quindi ai nemici sconfitti di edificare una villa nova lì dove sorgeva la piccola chiesa di San Damiano, e fu così che nel 1275 nacque San Damiano d'Asti. La perfetta geometria del centro storico dimostra che l'intento degli Astigiani di costruire un oppidum difensivo per proteggersi verso Alba.
Dal 1300 in poi, la storia del borgo si intreccia con quella della città di Asti, passando continuamente sotto dominazioni diverse: i Marchesi di Monferrato, i Visconti di Milano, i Savoia, i Gonzaga, i Francesi, gli Spagnoli.
L'armistizio di Cherasco nel 1631, segnò il passaggio di San Damiano ai Savoia, che infeudarono i Marchesi di San Martino d'Agliè. Seguirono poi i Signori Carlevaris, famiglia che diede al paese molti personaggi illustri fino alla fine del XIX secolo, la cui residenza è oggi il Palazzo Comunale. Dal 1722 San Damiano passa all'Avvocato Carlo Giuseppe Carlevaris.
Momento storico importante dell'epoca contemporanea è il 31 gennaio 2018, giorno in cui è stato conferito a San Damiano d'Asti il titolo di città da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.