Secondo lo storico
Repetti, la comunità di Capannoli, dopo che l’esondazione del torrente Era distrusse la pieve di Padule (sulla sponda destra del Roglio, in località oggi chiamata
La Pievaccia), ottenne dal vescovo di Lucca, con decreto del
1º agosto 1385, il permesso di costruire una nuova chiesa dedicata a
San Bartolomeo. A questa vennero trasferiti i diritti della pieve distrutta e furono aggregate le parrocchie dei
Santi Andrea e Lucia di Capannoli, con l’impegno di versare al vescovo di Lucca un tributo annuo di
sei once di zafferano.
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Un edificio che attraversa i secoli
La nuova chiesa fu completata nel
1398 e mantenne il titolo di pieve fino al
1631, quando il pievano Lorenzo Borghini di Pisa ottenne da
Papa Urbano VIII per sé e i suoi successori il titolo di abate. In quel periodo la chiesa passò sotto la
Diocesi di San Miniato.
L’aspetto attuale, elegante e monumentale, è il risultato dei profondi interventi ottocenteschi che cancellarono le originarie strutture medievali, regalando alla chiesa la forma che possiamo ammirare oggi.
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Cosa vedere all’interno
La facciata, dalla rigida partitura geometrica sottolineata da eleganti modanature, riflette l’interno a tre navate. Entrando, si è accolti da uno spazio
ampio e luminoso, scandito da alte colonne che sorreggono le volte e la cupola centrale.
Nei bracci del transetto si aprono due grandi cappelle, con sobri altari in pietra del
1860. Da non perdere:
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Sopra l’altare maggiore, un Crocifisso ligneo seicentesco;
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Sulla destra, il suggestivo Martirio di San Bartolomeo di Giovanni Stefano Marucelli (XVII secolo);
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Sulla sinistra, l’Eucaristia (fine XVII - inizi XVIII secolo), una vera gemma d’arte sacra.