Ogni anno, Monteodorisio si prepara a festeggiare il suo protettore celeste, San Marcellino. Un ricco programma civile e religioso accompagna i festeggiamenti in programma la prima domenica di maggio. Solitamente, ad aprire la tradizionale ricorrenza sono i fuochi pirotecnici e la questua del complesso bandistico "Città di Monteodorisio
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." Nel pomeriggio, viene celebrata la messa solenne in onore di San Marcellino presso la Chiesa Parrocchiale, seguita dalla processione. A chiudere i festeggiamenti l'esibizione di artisti in piazza Umberto I, seguita dallo spettacolo dei fuochi pirotecnici. Quest'anno, l'organizzazione della festa di San Marcellino sarà strettamente vincolata dalle nuove misure sanitarie per fronteggiare l'emergenza Covid-19.
Informazioni storiche, fonte blog 'Noi di Monteodorisio". Pochi sanno che a Monteodorisio, si venera oltre alla Madonna delle Grazie, famosa ab antiquo nel territorio frentano per i suoi miracoli e meta tuttora di numerosi pellegrinaggi, il protettore San Marcellino martire, giovanissimo prete e infaticabile predicatore, vissuto nel periodo delle persecuzioni contro i cristiani. Proprio per la sua ardente fede venne imprigionato, ma non per questo interruppe la sua opera di evangelizzazione. In carcere, infatti, intensificò la sua azione insieme ad un altro prigioniero, noto come S. Pietro l'esorcista, con il quale strinse una profonda amicizia e si adoperò per la conversione dei detenuti e degli stessi carcerieri. Secondo la leggenda, poiché si rifiutò di omaggiare gli dei pagani, fu torturato, rinchiuso nudo in una buia cella cosparsa di vetri taglienti e il 2 giugno, condotto in un bosco, fu decapitato insieme al suo compagno. Prima, però, i due giovani chiesero di liberare il luogo da tutte le spine. Quindi, scambiatisi il bacio di addio, offrirono il collo ai carnefici. Il 14 maggio 1776, con Bolla autenticata dall'arcivescovo di Chieti, un osso del braccio venne condotto a Monteodorisio.
Il culto di Marcellino e Pietro si diffuse dapprima a Roma, dove Costantino fece edificare sulle loro tombe una chiesa nella quale seppellì la madre S. Elena. A Monteodorisio, prese avvio con l'arrivo delle reliquie nella chiesa parrocchiale di S. Giovanni Battista, dove sono gelosamente custodite in un prezioso braccio reliquiario. Nello stesso edificio si conservano anche una tela del XVIII secolo, che raffigura il santo in adorazione della Vergine, e un simulacro ligneo. Sebbene il legame con la Madonna delle Grazie abbia il sopravvento nel cuore degli abitanti, anche la devozione per il patrono San Marcellino è intensa.
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