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Il Porcellato - Specialità di Monteodorisio (CH)

Si ringraziano il Comune di Monteodorisio (CH) e il Panificio Piccolo Forno.

Intervista condotta dal Vicesindaco Angela Menna, che il borghista ringrazia.

Monteodorisio è un borgo ricco di gustose tradizioni culinarie. Una domanda che potremmo porci spontaneamente è proprio questa: “Qual è il dolce tipico di questo paese?”

IL PORCELLATO

A darci qualche dettaglio in più è Sara Zucaro, titolare del suo “Piccolo Forno”, che in un’intervista rilasciataci ci parla del “Porcellato”, il dolce rappresentativo di questa piccola comunità del Vastese. Stiamo parlando di “un dolce molto artigianale – spiega Zucaro - . Venne preparato per la prima volta da alcune casalinghe insieme a mia nonna, fornaia, Annantonia Rapinese (Il suo forno a legna si occupava principalmente della cottura del pane).

GLI INGREDIENTI

Gli ingredienti del ‘Porcellato’. “La ricetta si basa su ingredienti facilmente reperibili: vino, farina, olio, zucchero, uova e lievito di birra, anche se un tempo si preparava con il lievito madre. Per mia nonna era un lavoro duro e sacrificante – prosegue la titolare del forno – ma lo è per me tuttora. Ho scelto di dedicarmi a questo lavoro con tutte le mie forze, perché per me ogni giorno entrare in casa delle persone con un mio prodotto è una grande soddisfazione”.

USI E COSTUMI

Quando è solito cucinarlo. “Il porcellato – aggiunge – è un dolce risalente ai primi del ‘900. Fa parte della storia del nostro forno. Una tradizione tramandata di generazione in generazione, una ricetta semplice fatta con amore. Ricordo che quando le mie nonne preparavano il ‘Porcellato’, ne curavano l’aspetto e avevano la premura di donarlo ai più piccoli.” Il ‘Porcellato’, è dunque, una pagnotta rotonda di circa un chilo, di colore scuro. Generalmente viene depositato nella Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, dove viene benedetto e portato in processione. Al termine della celebrazione eucaristica, il ‘Porcellato’ viene venduto ai fedeli.

CURIOSITÀ

Perché si chiama ‘Porcellato’? “Il suo nome si deve alla festa di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, che si celebra il 17 gennaio. Nei piccoli borghi, veniva inteso come “protettore del maiale”. Da qui il nome “Porcellato.” La sua preparazione viene ripetuta ogni anno nelle principali ricorrenze che si celebrano in paese, come la festa della Madonna delle Grazie, del protettore San Marcellino e di San Rocco.

ABBINAMENTI E VARIANTI

Lo sapevi che…? Un tempo si usava intingere il ‘Porcellato’ nel vino. Oggi, invece, viene accompagnato dalla nutella. Durante la sua preparazione, vengono effettuati dei piccoli tagli con il coltello al centro del dolce che assumono la forma di un fiore al momento della cottura.

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