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Aviano (PN)

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Foto Aviano (PN)
BENVENUTO AD AVIANO, IL BORGO DI PADRE MARCO, INVENTORE DEL CAPPUCCINO!

Aviano è un borgo friulano di circa 9.130 abitanti, che sorge ai piedi delle Prealpi Carniche, ma si estende in altitudine fino ai 1280 m s.l.m., dove si trovano le frazioni di Piancavallo e Busa di Villotta. Le altre frazioni di Aviano sono Castello, Giais, Marsure, San Martino di Campagna, Pedemonte, Somprado ... .

Aviano è nota per la rinomata località sciistica internazionale di Piancavallo, frazione del borgo, che alla fine degli anni Sessanta divenne la meta ideale di villeggiatura per gli amanti degli sport invernali e delle attività all'aria aperta. Situata in una grande conca soleggiata a 1267 m sul livello del mare, ai piedi del Monte Cavallo (2.250 m), offre un incantevole panorama che spazia a sud fino alla laguna veneta e al Mar Adriatico. E' dotata di piste di discesa e da fondo, impianti di risalita, due palazzetti del ghiaccio, una pista di pattinaggio, 2 campi scuola per lo sci, un parco giochi di 5000 mq, e l'Alpine Coaster (un bob su rotaia). Per gli appassionati di sci d'alpinismo, da Piancavallo partono 3 itinerari: 2 di impegno basso (Forcella di Giais e Col Spizzat) ed 1 medio, che conduce a Col Cornier. In estate, da Aviano a Piancavallo, potrete assistere alla manifestazione di corsa in montagna "10 miglia Aviano Piancavallo". 

Fin dal 1969, nel mese di agosto, il borgo di Aviano ospita numerosi gruppi folkloristici provenienti da diverse nazioni, che danno luogo allo spettacolare Festival Internazionale del Folklore di Aviano-Piancavallo. Organizzato dal gruppo folkloristico "Federico Angelica" e dalla Pro Loco di Aviano, questo spettacolo di rilevante interesse culturale e turistico favorisce il consolidamento dei rapporti tra i diversi popoli, ed è considerato uno degli eventi più importanti della Regione.

Il borgo di Aviano è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Aviano ha dato i natali al nobile Carlo Cristoforo, che divenne padre cappuccino con il nome di Padre Marco d'Aviano. Nel 1683, l'illustre cappuccino partecipò come delegato del Papa al Consiglio dell'Imperatore d'Austria nonché alla battaglia di Vienna che bloccò la nuova minaccia Turca.

  • Si dice che il cappuccino sia stato inventato proprio dal frate Marco d’Aviano quando nel 1683, in una caffetteria viennese, avrebbe chiesto di correggere il caffè con del latte, per la prima volta.

  • Su una delle cime del Monte Cavallo si può ammirare una Madonna in bronzo, realizzata dallo scultore pordenonese Pierino Sam (1921-2010), lo stesso che ha realizzato la statua in bronzo di padre Marco d'Aviano a Pordenone.

  • Il borgo di Aviano è conosciuto per la base aeronavale NATO, che sorge ai piedi delle Prealpi Carniche ed ospita una numerosa comunità di militari e civili statunitensi. Nel 1911, infatti, fu realizzato ad Aviano uno dei primi campi di aviazione dell'Aeronautica Militare, che acquistò un prestigio tale che il governo statunitense siglò un accordo col governo italiano, nel 1954, per l'utilizzo congiunto della base che divenne così una base NATO. 

  • Ad Aviano ha sede inoltre il C.R.O. (Centro di Riferimento Oncologico) uno dei pochi presenti in Italia, che si occupa di prevenzione, diagnosi, cura e ricerca sui tumori. 

  • Degno di menzione è il Parco Policreti (320 mila mq), uno dei più bei parchi del Friuli, al cui interno sorge l'Hotel Villa Policreti, oggi anche sede di un prestigioso Golf Club. 

  • La 14ª tappa del Giro d'Italia 1998 si è conclusa a Piancavallo, con la vittoria di Marco Pantani.

Apparizioni cinematografiche 

  • Il film Occidente (2000) è stato girato e ambientato ad Aviano. Il regista Corso Salani, arrivato in Friuli per realizzare alcuni servizi per la Rai, visitò il borgo decidendo di sceglierlo come location per il suo film, che racconta l'esperienza migratoria vista dal punto di vista di chi è costretto a ricominciare una nuova vita nell'idealizzato Occidente. 

  • Piancavallo è stata il set cinematografico del film The Dawn (2019), diretto dal regista croato Dalibor Matanić. In una valle nebbiosa e isolata, che la maggior parte delle persone ha deciso di lasciare, una famiglia è profondamente combattuta tra l'opportunità di andarsene e quella di restare. 



Cenni Storici
I numerosi reperti rinvenuti su alcuni pianori in alta quota, sono la testimonianza della più antica presenza umana in tutta la Regione, risalente a circa 10.000 anni fa.

Durante l'età del bronzo e quella del ferro, il territorio di Aviano svolse un ruolo importante di comunicazione e incontro tra le comunità della zone di pianura e quelle delle zone di montagna, realtà molto diverse tra loro.

All'inizio dell'impero romano, Aviano era caratterizzata dall'organizzazione romana e faceva capo al municipio di Concordia; il nome stesso era simbolo di questa appartenenza: Avidius o Avilius, cognome del proprietario fondiario, con il suffisso anum, indicante appartenenza.

Con il crollo dell'Impero romano e l'avvento dei regni barbarici, andò rafforzandosi l'organizzazione religiosa del cristianesimo, caratterizzato dalle pievi, strutture ecclesiali e sociali che amministravano interi distretti e costituivano centro di diffusione del vangelo, ma anche di innovazione culturale. 

Nel corso dei secoli, Aviano fu oggetto dei disegni politici di diversi protagonisti della storia: imperatori, patriarchi d'Aquileia, vescovi di Concordia, cui si aggiunsero gli abati di Summaga e i vescovi di Belluno. In questi scontri di interessi, ebbe la meglio il principato di Aquileia, che portò ad un'organizzazione particolare del territorio, che si sviluppò attorno al castello. Alcuni nobili - chiamati habitatores - furono investiti del Castello, con l'obbligo di residenza e servizio militare e questi costruirono le loro case tra il castello e il percorso della collina. 

Accanto al castello, le altre realtà insediative erano gestite come villaggi, con a capo sindaci e merighi, e assemblee - dette vicinie - per i capi delle famiglie native. Tra il 1200 e il 1300, la villa di Aviano sviluppò un ordinamento separato dal Castello, tanto da entrare nella seconda metà del Trecento nel Parlamento della Patria.

Caratteristica della storia avianese di questo periodo, e del suo successivo sviluppo è una "dualità" tra castello - dove aveva sede il capitano e vigeva il diritto militare - e comunità - centro di una gastaldia comprendente anche Montereale e la Valcellina. Questo regime comportò una separazione anche in campo religioso con l'individuazione di una pieve autonoma, nella chiesa di San Zenone, e l'obbedienza a Concordia.

Significativo, nella trasformazione caratterizzante questi secoli è l'allentamento del legame tra San Martino e la pieve di Calaresio e il progressivo avvicinamento, politico e militare, al castello. Iniziava, così a formarsi una comunità avianese non più circoscritta al paese Aviano, ma a tutti i luoghi che formano l'attuale comune. Fondamentale in questo processo di trasformazione è l'adozione di un unico statuto per tutta la giurisdizione e gastaldia.

Il 1400 fu ancora un periodo di grande instabilità: Aviano fu assoggettata alla Repubblica di Venezia (tra il 1419 e il 1420), venne aggregata alla gastaldia sacilese e ottenne nuovamente la sua indipendenza nel 1424. Ma, a partire dal 1452 il Senato veneziano assegnò Aviano a Cristoforo Mauruzi da Tolentino, suo condottiero, il quale tentò di svilire le prerogative locali di autonomia.

Tra il Sei e Settecento, la nobiltà veneziana, la borghesia e l'aristocrazia locale acquistarono parti del territorio fino ad allora di uso collettivo. Ciò, da un lato, comportò l'impoverimento di molte famiglie contadine, dall'altro determinò la coltivazione di aree fino ad allora improduttive o poco utilizzate a beneficio, soprattutto, di alcune famiglie del patriziato locale come i Menegozzi e i Policreti.

Diversamente accadeva in montagna, dove la proprietà collettiva di pascoli e boschi continuò fino all'età contemporanea, favorendo una particolare forma di economia, architettura e organizzazione sociale che si esprime nelle malghe, piccole realtà insediative, spesso a carattere stagionale che sorgevano e venivano poi abbandonate.

Negli anni sotto il dominio veneziano non cessarono le guerre sulla pianura avianese. Particolarmente violenta fu, nel 1499, l'invasione dei turchi, che per la terza volta in ventisette anni si abbatterono sul Friuli. La campagna avianese - da Marsure a Pieve - subì ogni tipo di razzia, incendi e devastazioni. La scorreria turca del 1499 è sicuramente l'evento drammaticamente più significativi della storia avianese. Terminò in un'incredibile carneficina e con lo spopolamento del territorio a causa della cattura e riduzione in schiavitù di quasi tutta la popolazione.

Duecento anni dopo le invasioni turche (1699) moriva a Vienna l'avianese Carlo Cristofori, passato alla storia con il nome di Padre Marco d'Aviano, frate cappuccino, famoso per aver contribuito a fermare i turchi nel loro tentativo di conquistare Vienna e, da lì, l'Europa. Aviano è da sempre profondamente legata alla figura di Padre Marco.

L'Ottocento e il Novecento sono caratterizzati dallo sviluppo del fenomeno dell'emigrazione, che era perlopiù stagionale; gli scalpellini avianesi, infatti, erano molto richiesti all'estero e, con muratori, carrettieri e sterratori, contribuirono a costruire le ferrovie in tutta Europa.

Con l'inizio della Prima Guerra Mondiale molti lavoratori rimpatriarono, ma Aviano uscì dal conflitto stremato dalla fame in cui il problema della disoccupazione era reso ancora più grave dal ritorno a casa dei reduci. Nel tentativo di offrire una soluzione, il governo aveva puntato sulla realizzazione di grandi opere pubbliche che, nel territorio avianese, erano la linea ferroviaria Sacile - Pinzano e una seconda linea che avrebbe dovuto unire Pordenone con Aviano e Oderzo e che non venne mai realizzata. In questo periodo si registrarono numerosi scioperi e manifestazioni di lavoratori; tuttavia la disoccupazione era così alta che l'unica soluzione continuava ad essere l'emigrazione.

La storia avianese del Novecento vede la nascita delle cooperative di consumo: la prima sorse dalla società cooperativa degli scalpellini, nata nel 1908 per sfruttare la cava di Pedemonte e trasformata nel corso del tempo in un'azienda di distribuzione alimentare con lo scopo di calmierare i prezzi di largo consumo.

Nel 1910, in località "Comina", nasceva la prima scuola di volo che richiamò l'attenzione dello Stato Maggiore dell'Esercito interessato a costruire un efficiente campo di aviazione militare e, infatti, l'anno successivo, entrava in funzione l'aeroporto di Aviano. A partire dalla prima guerra mondiale, il campo assunse un'importanza strategica e divenne sempre più vasto ed importante; a partire dagli anni '50, ha ospitato la base militare NATO.

In epoca recente, Aviano e le sue frazioni costituiscono una realtà comunale sicuramente benestante. Per quanto riguarda il settore produttivo, Aviano ha visto svilupparsi la media industria, soprattutto a partire dal 1971. Nel settore agricolo, invece, si è verificata una certa riduzione del numero delle aziende a vantaggio della specializzazione e della modernizzazione. In quello zootecnico vi è una buona stabilizzazione del numero dei capi e si deve registrare un certo successo per l'allevamento dei cavalli. 

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Pagina gestita dal Comune di Aviano in collaborazione con la Pro Loco.

Si ringrazia Italo Paties Montagner per il materiale fotografico.

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