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Castel San Giorgio (SA)

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Foto Castel San Giorgio (SA)
BENVENUTO A CASTEL SAN GIORGIO, IL BORGO DELL'ANTICO PASSO DI ANNIBALE!

Castel San Giorgio è un borgo campano che conta 13.699 abitanti, il cui territorio si estende nella media Valle solcata dal fiume Sarno, ed è circondato da una corona di rilievi montuosi ... . E' collegato a Nocera Inferiore mediante un valico noto come Passo dell'Orco o di Annibale, dal celebre condottiero cartaginese che lo attraversò durante la Seconda Guerra Punica.

Il borgo di Castel San Giorgio si caratterizza per la presenza nel centro storico - e non solo - di pendini, vicoli e stradine che si inerpicano fino al monte. Di particolare rilievo tra i "pendini" (gradoni in salita), il "1° Pendino Lombardi", sormontato da un piccolo tempio barocco con un Crocifisso, mediante cui si accede alla cosiddetta "cittadella religiosa" del borgo, un'area all'interno della quale si trovano la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, la Congrega dell'Immacolata Concezione ed il Monastero delle Suore Crocifisse Adoratrici dell'Eucarestia. Interessanti sono anche i numerosi vicoli, come i "Vicoli di Casa Izzo", dedicati allo scrittore italo-francese Jean-Claude Izzo, e quelli situati nelle frazioni del borgo come, come il "vicolo degli Scalpellini" ed il "vicolo Setteventi" di Lanzara.

Fiore all'occhiello di Castel San Giorgio è la vanvitelliana Villa Calvanese, una lussuosa villa settecentesca, appartenuta all'illustre famiglia Calvanese, la quale si guadagnò la stima del noto architetto e pittore di fama internazionale, Luigi Vanvitelli. Fu proprio grazie a Carmine Calvanese, suo stretto collaboratore, che il Vanvitelli decise di progettare, senza alcun compenso economico, i disegni della Villa di cui oggi si può ammirare l'unicità. Annesso alla Villa, un incantevole Parco che costituiva un vero capolavoro di ingegneria idraulica, per il sofisticato sistema di alimentazione delle numerose vasche e fontane, che adornano i viali insieme a statue e busti marmorei. La ricchissima e variegata vegetazione del Parco vanta la presenza di alberi rari e, nel "giardino di delizie" disegnato da Vanvitelli, di piante a colori che portano ancora il suo cognome originario d'Olanda "Van Wittel". La Villa, che ha ospitato nel corso dei secoli ospiti illustri della politica nazionale, è situata nella frazione di Lanzara.

Sulla sommità del Monte di Sant'Apollinare, sorge imponente una delle costruzioni più antiche del borgo: l'Eremo di Santa Maria a Castello. Il trecentesco Eremo gode di un certo valore storico e religioso e vanta una posizione panoramica di notevole suggestione, con terrazze a picco sul costone roccioso che aprono la vista sul Golfo di Napoli, sul Vesuvio e sulle Isole di Ischia e Procida. L'Eremo è dedicato alla Madonna del Castello, di cui custodisce un affresco che rappresenta un vero e proprio capolavoro d'arte del Trecento. 

Il borgo di Castel San Giorgio è questo e molto altro ancora....

Curiosità

  • Il Passo dell'Orco o di Annibale (noto perlopiù come Montagna Spaccata) era un tratto della via Popilia, che consentì lo sviluppo del commercio di Nocera nel suo periodo di massimo splendore. La tradizione vuole che ad attraversarlo fu il celebre Annibale durante la Seconda Guerra Punica, prima di distruggere la città. Da qui, il nome del Passo.

  • Nel 1861 i Borbone, nei pressi del Passo Dell’Orco (frazione di Trivio), costruirono un'opera immensa: il primo tunnel ferroviario del Regno delle due Sicilie. Nel 2012 questo tunnel tra i più antichi d'Italia fu chiuso definitivamente con la cessazione della linea ferroviaria. In progetto vi sarebbe un parco immerso nella natura che comprenderebbe anche il suggestivo Eremo e la chiesa di San Pasquale, in una passeggiata nell'antichità. 

  • Nel borgo si svolge ogni anno una festa molto toccante, in onore di Maria Santissima di Costantinopoli, durante la quale avviene il celebre e suggestivo "Volo degli Angeli", che vede due bambine sollevarsi in "volo", a voler simboleggiare l'innocenza degli angeli.

  • Alla fine del XIX secolo, molti scalpellini e fabbri abbandonarono il borgo, la gran parte dei quali andò a lavorare alla costruzione della diga di Assuan in Egitto.

  • Il fondatore di Villa Calvanese, Carmine Calvanese, ha contribuito alla costruzione della Reggia di Caserta tra il 1700 ed il 1800.

  • Castel San Giorgio è una delle realtà più Green del territorio campano, tanto da guadagnarsi l'appelativo di "Comune riciclone". E' il primo Comune in Italia a distribuire ai cittadini le buste per la raccolta differenziata con codice a barra identificativo. Nel 2014, infatti, si posiziona tra i primi comuni italiani per raccolta differenziata, raggiungendo il risultato del 77,70%, e nel 2015 riceve perfino un premio.

  • Nella frazione di Castelluccio si trova, dal 2013, la prima Casa dell'Acqua di tutto l'agro sarnese-nocerino, installata a costo zero, ed una delle tre case in tutta Italia che vanta tre erogatori. 

Citazioni famose​​​

  • "Sonia [...] Forse l'avrei portata - oppure sarebbe stata lei a spingermici? - fino a Castel San Giorgio, e avrei fatto amare a tutti e due quel bel paese che era anche il mio". Cit. Jean-Claude Izzo in Solea,  1998.
Apparizioni cinematografiche 

  • Nell'ottobre del 2011, il borgo di Castel San Giorgio è stato sede della maggior parte delle scene del film “Fallo per papà”, scritto e diretto dai due attori comici Ciro Ceruti e Ciro Villano. L'intento del film è quello di mostrare "un Sud normale nella sua eccellenza, senza scippi e camorra". Le riprese sono state realizzate principalmente nella vanvitelliana Villa Calvanese, nel castello longobardo di Fossalupara, nell'Adinolfi Restaurant e nella frazione di Lanzara. La scena finale è stata girata nella piazza principale di Castel San Giorgio, Piazza della Concordia, per l'occasione allestita con un gigantesco Albero di Natale di oltre 13 metri, illuminato da 20.000 led, anticipando così l'accensione delle luminarie natalizie.



Cenni Storici
Sorto tra VIII e IX secolo, il borgo di Castel San Giorgio ha in realtà radici ancora più antiche. Si pensi che Annibale, comandante dell’Esercito Cartaginese in lotta contro i Romani durante le famigerate Guerre Puniche, attraversò il “Passo dell’Orco” (così chiamato per l'appellativo a lui attribuito) e si stanziò, per poco tempo, nella zona di Campomanfoli, frazione attuale del borgo.

Vista la resistenza della popolazione sangiorgese al temibile Annibale, il Senato romano fu particolarmente riconoscente e decise di costruire nel borgo un gran numero di edifici che danno conferma del pregio storico e culturale della cittadina.

Fino al 1540 Castel San Giorgio è nei pieni poteri della Famiglia Villani (di San Severino), per passare poi alla famiglia Sarnelli. L'ultimo discendente è venuto a mancare nel 2000, il cavalier Girolamo Sarnelli, la cui famiglia risiede attualmente a Chiaiano.

Dal 1811 al 1860 il borgo è stato capoluogo del circondario del Distretto di Salerno durante il Regno delle Due Sicilie. Successivamente è stato anche capoluogo del mandamento del Circondariato di Salerno.

Castel San Giorgio è stato il fulcro delle vicende del territorio nocerino sarnese, per la sua posizione "cerniera" tra l'Agro e l'Irno.

Alla fine del XIX secolo, molti furono gli scalpellini - soprattutto della frazione di Lanzara - e i fabbri che abbandonarono il borgo, contribuendo alla costruzione della diga di Assuan in Egitto.

Il nome del borgo, che fino al 4 gennaio 1863 era stato “San Giorgio”, fu aggiornato dopo l’Unità d’Italia, aggiungendo Castel all’inizio. Il nome originario era stato scelto in onore del Santo protettore longobardo, venerato presso la chiesetta all’interno del castello.

Dopo il ventennio fascista la cittadina ha affrontato a testa alta le difficoltà belliche del periodo, investendo nella ricostruzione di strade, ponti e ferrovie e fondando la propria economia sull'artigianato e sull'agricoltura.

Molti sangiorgesi si sono distinti nella Prima e nella Seconda guerra mondiale, come anche nella politica nazionale, tra i quali Giovanni Amendola, Gerardo Soglia, Calvanese, Conforti e Soglia. Tra gli emigranti all'estero, spiccano i Mariniello negli Stati Uniti d'America.

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Si ringrazia Andrea Irace per i contenuti.

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