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BENVENUTO A TURSI, IL BORGO DEL POETA ALBINO PIERRO E DELL'ARANCIA STACCIA DOP!
Tursi è un borgo lucano di circa 4.808 abitanti, il cui abitato sorge ad un'altitudine che va dai 346 m s.l.m. del vecchio centro storico, ai 210 m s.l.m. della moderna Piazza Maria SS. di Anglona, ai 170 m s.l.m. dei rioni sottostanti .... Il suo territorio è attraversato dal torrente Pescogrosso, che prende il nome dagli enormi massi ritrovati lungo il suo corso.
Il borgo di Tursi presenta una parte storica ed una parte più moderna, composte da vari caratteristici Rioni, ciascuno col proprio fascino e le proprie peculiarità. Il primo quartiere abitato di Tursi è La Rabatana, sviluppatosi nel V secolo nel punto più alto, attorno al Castello di cui oggi rimangono alcuni ruderi. Il suggestivo Rione è circondato da tre voragini naturali di oltre centro metri che potrete ammirare salendo "la petrizze", la gradinata che conduce al rione, estesa sui burroni per oltre 200 metri di lunghezza. Passeggiando tra i ruderi del nucleo originario, con le sue umili case in pietra e uno splendido panorama circostante, potrete notare le numerose tracce lasciate dall'insediamento arabo-saraceno nell'850 sia nell'architettura che nel dialetto. Splendida è la Chiesa di Santa Maria Maggiore, al cui interno custodisce un Presepe di Pietra della metà del Cinquecento, attribuito al talentuoso artista lucano Antonello Persio.
E' proprio in questo Rione che è nato e cresciuto l'amatissimo poeta Albino Pierro, più volte candidato al Nobel per la Letteratura, le cui opere sono fortemente ispirate a questi luoghi. La sua Casa natale, oggi adibita a Biblioteca e Parco Letterario, richiama ogni anno un forte afflusso di turisti e studiosi da tutto il mondo, affascinati dalla poetica di quello che viene definito uno dei maggiori poeti della seconda metà del Novecento italiano. Insignito della laurea Honoris Causa nel 1992, a tre anni dalla morte, a lui va il merito di aver convertito al lirismo il dialetto tursitano: le sue poesie sono state tradotte in oltre 13 lingue tanto da richiedere la pubblicazione di un dizionario di lessico tursitano-italiano.
La Rabatana attira numerosi visitatori soprattutto nel periodo natalizio, quando ogni angolo del Rione antico si trasforma per dare vita ad uno spettacolare Presepe Vivente. Fin dagli anni Settanta, oltre 100 figuranti in costume mettono in scena ogni anno la Natività, lungo un percorso ricco di prodotti tipici del periodo natalizio pronti a deliziare anche i palati più esigenti.
Il borgo di Tursi è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il nome "Rabatana" deriva dai Saraceni che, in memoria dei loro villaggi arabi, lo denominarono così da Rabat o Rabhàdi o Arabum tana.
La gradinata che porta in Rabatana fu fatta costruire nel 1600 da Carlo Doria, nipote di Andrea Doria, signore di Tursi. Questi, a sue spese, la fece sostituire ad un pericoloso viottolo, con lo stesso numero di gradini di un suo Palazzo a Genova che in seguito chiamò "Palazzo Tursi".
Nei pressi della gradinata che conduce al Rione Rabatana spicca inconfodibilmente il Picciarello, un lembo di terra che parte dalla collina del Castello, circondato da spaventosi burroni. Nell'antichità vi si coltivavano ortaggi e frutti vari.
Presso il Museo Archeologico Nazionale Della Siritide di Policoro sono custoditi vari reperti archeologici rinvenuti nel territorio tursitano, come alcune anfore e gioielli dell'antico Castello di Tursi e un corredo funerario di Pandosia rinvenuto nei pressi di Anglona.
A Tursi vi è una tale coltivazione di agrumi che negli ultimi secoli la vallata sottostante ad Anglona è stata definita "Vallone della Conca d'Oro". Tursi è infatti una delle prime località d'Italia per la coltivazione delle arance - i partajall, in dialetto - importate attorno all'anno mille dai Saraceni, e soprattutto per la varietà DOP"Arancia Staccia" coltivata esclusivamente tra i territori di Tursi e Montalbano Jonico. Il nome di questa arancia deriva da un antico gioco simile a quello delle bocce in cui si utilizzava la "staccia" - termine dialettale - una pietra schiacciata.
A Tursi si coltiva anche la vite da viene prodotto il Matera DOC, e i peperoni da cui si ricava il classico Zafaran, prodotto IGP.
In Piazza San Sebastiano vi è un ascensore panoramico che conduce al sovrastante Pizzo delle Monachelle di Petto.
Nel Rione Sant’Anna, il 20 di ogni mese si svolge un grande mercato folkloristico.
Apparizioni cinematografiche
Varie scene del film "Modo armonico semplice - L'asilo di un maestro"(2007), diretto dal regista Salvatore Verde, sono state girate a Tursi. Del film esiste anche un cortometraggio che ha vinto il Premio Goccia d'oro (Premio Internazionale e Nazionale di Rapolano Terme - 2007), il Primo Premio Cinema e Scuola (Festival del Cinema Indipendente di Foggia - 2007) e il Primo Premio La scuola oltre (Festival internazionale di cortometraggi Lo sguardo bifronte - 2007).
La Rabatana di Tursi è stata protagonista di alcune scene dell'originale road movie"Nine Poems in Basilicata" (2007), diretto da Antonello Faretta. Il film è basato sui versi del poeta italo-americano John Giorno - già icona di "Sleep" di Andy Warhol - recitati in alcuni dei borghi più suggestivi della Basilicata.
location_on TURSI (MT) Servizio navetta gratuito a partire dalle ore 16.30 da Piazzetta Conte in Viale Sant'Anna, messo a disposizione dall’Amministrazione comunale.