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Volturara Irpina (AV)

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Foto Volturara Irpina (AV)
BENVENUTO A VOLTURARA IRPINA, IL BORGO DELL'ACQUA!

Volturara Irpina è un borgo campano di 3.183 abitanti, che sorge in una conca alle falde del Monte Terminio e ricade nel Parco Regionale dei Monti Picentini.

Da sempre definita "Incantevole Valle", Volturara Irpina è completamente immersa nella natura ed offre scenari mozzafiato ... . La Piana del Dragone è la sua meraviglia naturalistica: un bacino naturale risalente a circa due milioni di anni fa. L'abbondante acqua piovana raccolta, viene fatta confluire in un lago ad inghiottitoio carsico, detto “Bocca del Dragone”, di vitale importanza per l’approvvigionamento idrico di Campania, Basilicata e Puglia. Un importantissimo geosito e Sito di Importanza Comunitaria (SIC). Il nome della Piana deriva dall'antica leggenda del Dragone a tre teste, che vi risiedeva al tempo dei barbari, a protezione di un prezioso tesoro. È possibile visitare il complesso della Piana, dotato di percorsi e sentieri tracciati nonché di aree pic-nic, per godere dei suoni della natura, con i pensieri spostati sul tasto “off”.

Se si è in cerca di piatti sani e al tempo stesso gustosi, Volturara è il posto giusto. Il borgo, infatti, è riconosciuto per le sue eccellenze gastronomiche: i Fagioli quarantini, Presidio Slow Food, la Patata della Piana e la Castagna di Montella, prodotto IGP, nella varietà volturarese “Palommina Rossa”.  Prodotti che danno vita alle tipiche ricette volturaresi: Rape e Patate, Lagane e Fagioli, Carne di maiale con patate e peperoni, Insalata di patate e baccalà, Zuppa di zucca, fagioli e patate.  È da questi piatti tipici che nascono gli eventi gastronomici che, più volte durante l’anno, animano il borgo. 

Per gli spiriti avventurosi, a Volturara è presente un’area dedicata alle attività alpinistiche. Quest’area, facilmente raggiungibile da Piazza Roma, è composta da vie Ferrate e strade d’arrampicata: sono le prime certificate in Campania ed offrono percorsi di difficoltà differenti, aperte ad esperti ma anche a principianti. Si tratta, infatti, di ben 8 percorsi monotiro per bambini e principianti, e due vie multipich per esperti. La giusta dose di divertimento, in un soggiorno all’insegna del relax.

Il borgo di Volturara Irpina è questo e molto altro ancora...

Curiosità

  • Col terremoto del 1456, si aprì un precipizio alle pendici del Monte Costa, capace di accogliere circa 900 litri d’acqua e che costituisce il punto focale della “Bocca del Dragone”. Quando si vuole augurare una sciagura ad un volturarese, si usa l'espressione dialettale “se pozza appilà la occa re' lo raone", ovvero "possa ostruirsi la bocca del dragone", che porterebbe all'allagamento dell'intero paese.

  • Dal Parco Regionale dei Monti Picentini partono diversi itinerari che, attraverso le sorgenti Acqua delle Logge, conducono sulle vette del Monte Terminio, sito di Importanza Comunitaria (SIC), sino a Campolaspierto a circa 1300 metri, con la possibilità di percorrere a piedi i numerosi percorsi segnalati dal CAI oppure effettuare escursioni a cavallo.

  • Il centro storico di Volturara Irpina ha un impianto medioevale e si distingue per le caratteristiche “case gotiche”

  • Il Fagiolo quarantino, Presidio Slow Food, è così detto per la durata del ciclo di maturazione: 40 giorni. Deve le sue caratteristiche, uniche del suo genere, al clima umido della Piana.

Citazioni famose

  • Tu, Volturara Irpina, devi vivere e morire nella tua gabbia di ferro, attassata dal microbo malarico del Dragone, quando non resti sepolta dalle acque che discendono dai monti che non sono tuoi, ed irrompendo nel tuo territorio, ti avvolgono al fatal destino. Tratto dal Regio Decreto del 1906 (il quale dichiarava zona mefitica la Piana, ad eccezione del centro abitato di Volturara).
Apparizioni cinematografiche 

  • Alcune delle più belle riprese del film "Il Bacio Azzurro" (2015) del regista irpino Pino Tordiglione, sono ambientate a Volturara Irpina. Il film è un omaggio all'Irpinia e ad una delle sue più grandi ricchezze: l'Acqua. Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti, tra i quali il Patrocinio ONU UN Water for Life 2014 Water Decade 2005- 2015 ed il Patrocinio UNESCO.


Cenni Storici
Poche notizie certe si hanno sull’origine di Volturara Irpina, borgo per anni isolato e dimenticato, ma continuamente minacciato.

L’origine del borgo sembra risalire alla II Guerra Punica, quando le sue terre accolsero il riposo dei soldati Cartaginesi. Alla fine della guerra, le sue terre furono donate ai soldati, che le resero adatte alla coltivazione. A questo territorio irpino fu dato il nome di “Beteral”, ovvero “rovina di un centro abitato riedificato”. Successivamente prese il nome “Veterale”, che sta a significare “luogo messo a coltura di nuovo”.

Per alcuni studiosi, il borgo potrebbe avere origini di epoca etrusca ed essere una delle 12 città che questo popolo fondò in Campania. La radice “Volt” indicherebbe il nome della loro Dea. Un’altra ipotesi è che il paese irpino si sia originato dalla distruzione del territorio serinese da parte dei Romani, dalla quale nacquero numerosi abitati irpini.

Il castello di San Michele, posto su una collina a veglia del paese, è una testimonianza di epoca feudale. Con le sue 4 torri, fu una costruzione strategica del periodo, posto in relazione con gli altri castelli irpini. Tante le famiglie succedutesi alla guida del feudo: i de Titilla (secolo XII), i de Medania, i d’Aquino (secolo XIII), i della Marra (secoli XIV e XV), i Diaz Garlon (secolo XVI), i Cavaniglia, i Carafa dei Marra ed i Strambone (secolo XVII). Ultimo signore di Volturara Irpina fu Francesco Maria Berio, marchese di Salza, che resse il paese dal 1791 al 1806, anno di abolizione dei diritti feudali.

I moti liberali del 1820-21 videro molti volturaresi partecipare attivamente, con il risultato che tutto il territorio fu un terribile scenario di lotte e resistenze da parte di briganti, appartenenti a famiglie locali. 

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Volturara Irpina informa:
Portale turistico di Volturara Irpina, gestito dal Comune in collaborazione con la Pro Loco.

Si ringraziano Angela Sabatelli per i contenuti e Giuliano Feo per parte del materiale fotografico.

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