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La Via della Fede a Sant'Andrea di Conza

Centro Storico
Preferito
La Via della Fede
Indirizzo
83053 SANT'ANDREA DI CONZA AV
Via della Fede
Orari
Durata itinerario: 2 ore
Tappe itinerario
Indirizzo partenza
83053 SANT'ANDREA DI CONZA AV
PARTENZA
Tappa - Tappe in fase di definizione
Tappe in fase di definizione
DA FARE
Descrizione
La Via della Fede sarà inaugurata nel 2021 con la solenne apertura, dopo più di 40 anni, della Pro Cattedrale San Michele ... .

Sant’Andrea di Conza è stata da sempre legata alla fede ed è piena di testimonianze, sia con le sue strutture costruite nei vari secoli dai vari vescovi che esercitavano il potere spirituale (giurisdizione religiosa) ed insieme quello temporale (giurisdizione civile, mista e criminale), sia con gli atti di fede da parte della sua popolazione che si sono tramandati negli anni diventando vere tradizioni; dalle Maggiaole, ragazze di Sant’Andrea che si recano l’ultimo sabato di Maggio a Conza per venerare la Madonna della Gaggia oppure la venerazione della Madonna Nera dell’Incoronata, passando al pellegrinaggio a San Gerardo o al Cammino verso la Croce sull’Abetina o ai riti di fuoco, come Lu Fuoch’ d’ Sand’Anduonö.

Già dalle sue origini, e secondo alcuni autori per il terremoto del 990 che distrusse la città di Conza, e per il dilagare della malaria, i Vescovi abbandonarono la sede abituale di Conza (12) e si stabilirono nel territorio di S. Andrea, dove da tempo degli agricoltori conzani si erano insediati in un nucleo abitativo intorno alla chiesa dedicata a S. Andrea. Altri farebbero risalire le origini all'alto Medio Evo, quando durante l'occupazione dei Longobardi (VI-VII sec.), si diffuse il culto di S. Andrea Apostolo ad opera dei Bulgari, chiamati in Italia dagli stessi Longobardi per ripopolare alcune zone del centro Meridione desolate a seguito della guerra con i Bizantini. Mentre i Longobardi rimanevano nei centri maggiori in rocche fortificate, i Bulgari si distribuivano nei "vichi" che presero il nome di "Casale di S. Andrea".

Dal 1161 fino alla soppressione della feudalità, il feudo di S. Andrea appartenne alla mensa Arcivescovile. Il re Ladislao e la regina Giovanna per primi, il re Ferdinando nel 1465, Carlo V nel 1536 riconobbero il privilegio contenuto nell'atto di donazione da parte di Gionata di Conza e non tassarono nel cedolario l'università di S. Andrea.

Nel 1560 l'Arcivescovo Girolamo Muzzarelli (1553 - 1561) ottenne dalla "Regia Camera della Sommaria di Napoli" la conferma della esenzione dalle tasse per "l'Università di S.Andrea". I cittadini di S. Andrea erano pertanto obbligati a pagare la decima sui beni di produzione all'Arcivescovo feudatario. Lo stesso Arcivescovo fece del Castello Baronale la sede arcivescovile Episcopio (2), rendendolo più solido e protetto da una nuova torre, mentre la prima fu edificata dalla famiglia Poncelly.

Dopo il Concilio di Trento, fu istituito nella diocesi il Seminario Metropolitano.
L'Episcopio (2) di S. Andrea divenuto residenza abituale estiva degli Arcivescovi di Conza fu oggetto di continui restauri e numerose modifiche, ed abbellito con opere di pregio artistico come il giardino pensile e la Fontana Monumentale.

L'impianto originario della "Chiesa Madre San Domenico" (6) potrebbe risalire al XIII e XIV sec.; le navate laterali furono edificate tra il XVII e XVIII sec. e i due cappelloni di S. Andrea e S. Emidio nel XIX secolo.

Nel 1607 fu decisa, con pubblico Parlamento, la costruzione del Convento (1) dei padri francescani minori riformati. L'opera fu realizzata nel luogo ove preesisteva la chiesa di S. Maria della Neve, una chiesa "semplice e rurale", portata a termine nella prima metà del secolo XVII.

L'Arcivescovo Gaetano Caracciolo (1682 - 1709) fece ricostruire il Seminario (3) ed edificare la Pro Cattedrale di San Michele (4) in cui fu sepolto alla sua morte, arredandola con le preziose tele di Andrea Miglionico, pittore del Seicento napoletano, allievo di Luca Giordano. L'esistenza di un vecchio Seminario si può dedurre dalla intestazione di una strada che è giunta come tale ai giorni nostri "Via Seminario Vecchio" (7). Gli Arcivescovi Francesco Nicolai (1716 - 1731) e Giuseppe Nicolai suo nipote (1731 - 1758), continuarono l'opera del predecessore ampliando e migliorando le strutture, dotando il Seminario di una ricca biblioteca, accrescendo il prestigio della istituzione giorni nostri.

Risale alla prima metà del XVIII secolo anche la costruzione della Chiesa della Congregazione (5) dell'Immacolata per iniziativa dei cittadini, ed agli anni 1760-67 quella della Chiesa rurale dell'Incoronata (11), a Piano di Campo.

Nel periodo risorgimentale si acuì la piaga del brigantaggio e le contrade del borgo furono lo scenario di scorribande e tentativi di ribellione di ogni sorta. A questo proposito va ricordato l'episodio del brigante Crocco, ospitato nei locali dell'Episcopio dall'Arcivescovo Gregorio De Luca, che gli aprì le porte nel tentativo di salvaguardare l'incolumità del popolo. L'Arcivescovo De Luca (1850 - 1877) commissionò importanti lavori alla Chiesa di San Michele (4) - la facciata di stile neoclassico così come appare oggi reca nel centro il suo stemma di marmo bianco - ed intraprese la costruzione della nuova ala del Seminario col giardino. L'opera fu portata a compimento verso la fine dell'Ottocento dal suo successore, Salvatore Nappi (1879 - 1895).

Altri segni e strutture presenti nella Via della Fede sono la Chiesa intitolata a San Marco (8), la Croce del Purgatorio (9), che probabilmente esisteva da epoche remote ma che è stata risistemata nel 1741, e la Chiesa del Purgatorio (10), che nella configurazione attuale si presenta come un sobrio edificio dalle linee tardo-neoclassiche.

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Questa sezione contiene suggerimenti di itinerari. Le informazioni contenute hanno carattere puramente indicativo e possono contenere errori o inesattezze. Prima di cominciare l'escursione, accertarsi sempre delle effettive condizioni del percorso e delle condizioni meteo. Scegliere sempre escursioni adatte alle proprie capacità e al proprio allenamento. Si declina ogni responsabilità per fatti derivanti dall'utilizzo delle informazioni contenute in questa scheda. Le escursioni sono effettuate sotto l'esclusiva responsabilità dei singoli escursionisti.
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