Negli ultimi anni, le Panchine Giganti sono diventate un fenomeno culturale sempre più diffuso nei borghi italiani. Queste installazioni, ben oltre la loro funzione di semplici sedute, si sono trasformate in vere e proprie icone culturali nei borghi italiani.
Collocate in punti panoramici strategici, le Panchine Giganti sono un simbolo di creatività e appartenenza, capace di attrarre visitatori da ogni parte del mondo e di dare nuova linfa all’identità locale. Valorizzano il paesaggio, ispirano condivisione, e promuovono un turismo lento, emozionale e consapevole — quello che davvero fa bene ai piccoli borghi.
L’iniziativa delle Panchine Giganti nasce nel 2010 a Clavesana, in Piemonte, grazie all’idea visionaria di Chris Bangle, celebre designer americano. Da quella prima installazione è nato il Big Bench Community Project, una rete in continua espansione che ha portato queste panchine straordinarie in numerosi borghi italiani.
Ogni panchina è un pezzo unico: realizzata con materiali sostenibili, costruita da artigiani locali e progettata per dialogare con il paesaggio, offrendo al visitatore un punto d’osservazione privilegiato e spesso indimenticabile. Più che arredi urbani, sono diventate simboli identitari e attrattori turistici, capaci di raccontare i territori in modo originale e coinvolgente.
Per incentivare la scoperta di queste installazioni, è stato introdotto l’innovativo “Passaporto delle Panchine”: un piccolo libretto su cui i visitatori possono collezionare un timbro per ogni Panchina Gigante raggiunta.
Un’idea semplice ma efficace, che trasforma ogni tappa in un’esperienza da ricordare, stimola il turismo di prossimità e crea un ricordo tangibile e personale di un viaggio tra i borghi italiani più panoramici e autentici.
Il Passaporto delle Panchine Giganti. Fonte: Pagina Fb Big Bench Community Project
Sebbene molte Panchine Giganti facciano parte dell’iniziativa ufficiale avviata da Chris Bangle, con un design riconoscibile e codificato, esistono anche numerose installazioni indipendenti che, pur non essendo legate al brand originale, condividono lo stesso spirito.
Queste panchine “fuori rete” si distinguono per la capacità di riflettere l’identità del luogo, variando per materiali, forme e posizionamento. Ciò che le accomuna alle Big Benches è l’intento: creare spazi simbolici di incontro, con forte valore fotografico e turistico, capaci di stimolare la curiosità, l’interazione sociale e la scoperta del territorio.
Un esempio emblematico di questa tendenza è la “Panchina del Gigante” di Viggiano, in Basilicata, inaugurata il 12 aprile 2024: un’installazione unica, che unisce panorama, suggestione e senso di appartenenza.
Pur non appartenendo ufficialmente al progetto di Chris Bangle, questa panchina incarna pienamente lo spirito delle celebri Big Benches: offrire ai visitatori una nuova prospettiva visiva e un’esperienza immersiva nel paesaggio.
Battezzata “Panchina del Gigante”, sorge in una posizione panoramica straordinaria, da cui lo sguardo abbraccia la Montagna Grande del Sacro Monte, le suggestive Rupi Rosse, il Mulino e l’antico Tratturo della Madonna Nera.
Più che una semplice seduta, è un invito alla contemplazione: un luogo dove fermarsi, respirare, e riflettere sulla maestosità della natura e sull’anima profonda di una terra intrisa di spiritualità, legata da secoli alla Madonna Nera di Viggiano.
Il fascino delle Panchine Giganti va ben oltre il semplice gesto di sedersi: queste installazioni invitano a interagire, fotografare e condividere esperienze uniche, contribuendo in modo concreto alla visibilità e al rilancio dei piccoli centri italiani.
Le panchine diventano palcoscenici spontanei, dove residenti e visitatori si lasciano ispirare per scatti fuori dal comune. C’è chi si cimenta nella celebre “posa inclinata”, fingendo una caduta con un sorriso ironico; chi sceglie la posa dell’“equilibrista”, bilanciandosi su un piede con le braccia spalancate verso il panorama. Non manca la classica “posa del pensatore”, con il mento poggiato sulla mano e lo sguardo assorto, ma con un’irresistibile vena di follia.
Per le famiglie, la “piramide umana” è un must: i più piccoli in cima, sostenuti da genitori complici in un equilibrio precario e divertente. E per gli amanti degli animali, c’è la tenerissima “posa del cucciolo”, dove grandi e piccini imitano i loro amici a quattro zampe con orecchie alzate e zampette in posa.
In fondo, queste panchine sono molto più che arredi urbani: sono tele aperte alla creatività, luoghi di gioco, riflessione e socialità, capaci di trasformare ogni borgo in una destinazione da vivere… e condividere.
Inaugurata nel 2025, la nuova Panchina Gigante di Vinci si erge nei pressi della Via di Caterina, il sentiero naturalistico che collega il borgo di Vinci alla località di San Pantaleo, luogo natale della madre di Leonardo.
Collocata in una posizione panoramica privilegiata, la panchina diventa un invito a rallentare il passo, sedersi e lasciarsi ispirare dalla bellezza autentica di un paesaggio che ha nutrito lo sguardo e il genio di Leonardo da Vinci. Un luogo di contemplazione, dove natura, storia e creatività si fondono in un’esperienza senza tempo.
Situata nella Valle Chisone, la panchina di Pomaretto è un vero e proprio tributo alla quiete delle Alpi Piemontesi. Circondata da boschi e silenzi d’alta quota, si trasforma in punto di partenza ideale per sentieri escursionistici che si snodano tra natura incontaminata e panorami mozzafiato.
La Panchina Gigante di Sperlonga domina uno dei tratti più suggestivi del Mar Tirreno, regalando una vista mozzafiato sospesa tra cielo e mare. Posizionata nei pressi delle celebri grotte di Tiberio, è il luogo perfetto per ammirare il tramonto e lasciarsi ispirare dalla storia millenaria romana che ancora permea il borgo.
A marzo 2025, la panchina si è rifatta il look con una nuova mano di vernice, pronta ad accogliere nuovi visitatori con colori ancora più vivaci.
Qui, il tempo sembra rallentare: ci si può sedere, contemplare il paesaggio e magari sfogliare uno dei libri messi a disposizione dal Comune, trasformando una semplice sosta in un’esperienza di bellezza e cultura.
La Panchina Gigante di Sperlonga, nel Lazio. Fonte: Pagina Fb Big Bench Community Project
Nel cuore delle Langhe, a Monforte d'Alba, si trovano ben due Panchine Giganti, ognuna con una sua anima e una vista privilegiata.
La prima, poco fuori dal centro storico, si affaccia sul borgo stesso, offrendo una prospettiva inedita e intima sulla vita del paese.
La seconda, immersa nell’aperta campagna langarola, regala uno sguardo sconfinato sui vigneti che ondeggiano all’orizzonte, disegnando un paesaggio che sembra dipinto.
Due luoghi diversi, un’unica esperienza: lasciarsi abbracciare dalla bellezza lenta delle colline piemontesi.
Nell’elegante cornice del Lago Maggiore, la Panchina Gigante di Stresa installata in questi giorni, si affaccia sul suggestivo Golfo Borromeo, tra l’Isola Bella e l’Isola dei Pescatori. Si può raggiungere a piedi tramite il sentiero CAI in via Rampolina (VM4), oppure da monte partendo dalla frazione di Campino.
Una volta raggiunta, la vista che si apre sul lago e sulle cime circostanti ripaga ogni sforzo: lo sguardo spazia fino al Monte Zeda e al Cuvignone. Un’esperienza panoramica e culturale senza pari.
Uscendo dai confini italiani, nel cuore delle Fiandre, si erge la Panchina Gigante di Torhout.
Situata nell’area verde di Torwoud, accanto al bosco di Groenhove, questa panchina domina un bacino naturale che funge da riserva per uccelli e fauna selvatica. Un luogo silenzioso e contemplativo, dove la natura è lasciata libera di esprimersi, ma in modo accessibile e controllato. Dalla panchina si gode una vista suggestiva su campi, boschi e acque tranquille: un angolo perfetto per riconnettersi con l’ambiente.
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