In memoria dei musicanti viggianesi girovaghi, il Comune di Viggiano ha commissionato nel 1958 un affascinante monumento in bronzo -
"Monumento all'Arpista" - realizzato dallo scultore Pasquale Monaco.
Il Monumento che celebra questa importantissima tradizione per il borgo è situato nell'atrio della Scuola Elementare di Viggiano, in uno straordinario punto panoramico.
Curiosità
- I suonatori d’arpa viggianesi avevano i loro cantori e la loro poesia:
"Ho l’arpa al collo, son viggianese;
Tutta la terra è il mio paese.
Come la rondine che lascia il nido,
Passa cantando di lido in lido:
E finché in seno mi batte il cor
Dirò canzoni d’armi e d’amor.
Tutta si allegra la vita mia
Dei fior più belli dell’armonia,
Fanciul cantando mi addormentai,
Al suon dell’arpa mi risvegliai:
E quando al desco mancava il pan,
Tosto alle corde correa la man:
Il soffio udii della tempesta
Passar fremendo nella foresta;
E allor che narro strane paure,
Vecchie leggende, visioni oscure,
Quel suon sull’arpa sento passar,
Siccome il nembo passa sul mar.
Gemere intesi talvolta a sera
Nella vallata la capinera;
E allor che canto del casto affetto,
Che alle fanciulle travaglia il petto,
Sull’arpa vola quel suon gentil,
Come su’ gigli l’aura d’april.
Udii dell’organo le gravi note,
L’inno solenne del sacerdote;
E quando narro l’opre di Dio,
Quando favello dell’Angiol mio;
Tal suon dell’arpa dirompe fuor;
Qual fanno gli Angeli sull’arpe d’or.
Oggi d’Italia mi ride il cielo;
Doman di Russia calpesto il gelo;
In ogni terra è il mio paese;
Questa è la vita del viggianese,
A cielo aperto dormir l’està,
Scaladarsi il verno per carità.
Dovunque sono donne amorose,
Lieti garzoni, novelle spose,
Coma la rondine che lascia il lido,
Passo cantando di lido in lido:
E fin che in petto mi balza il cor,
Dirò canzoni d’armi e d’amor".
(Pietro Paolo Parzanese, "I Canti del Viggianese", 1838)